Fonte: PoliticaPrima
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Ho cercato le foto ovunque per farne una raccolta e pubblicarle. Perché, ne sono convinto, non bisogna nascondere nulla, anzi. È necessario portare all’attenzione di tutti ogni immagine, anche le più crudeli, per tentare di scuotere e risvegliare le coscienze.
Si, credo proprio sia una tragedia immane e sicuramente la più umiliante per i cosiddetti popoli civili ed evoluti del pianeta.
Per quelle nazioni, compresa la nostra, nelle quali c’è tanta opulenza e sprechi inimmaginabili. E non c’entra nulla evocare i poveri, le famiglie in difficoltà che pure ci sono. È, invece, il modo più semplice per non affrontare il problema, per dare qualche boccone in pasto alle pance e per colpire le anime più semplici e sensibili, vittime facili degli allarmi quotidiani
No, non si può restare indifferenti. Non ci sono giustificazioni che tengano. Niente può ancora consentire speculazioni vomitevoli, e indicibili battaglie in nome di una ricerca del consenso basta che arrivi. Troppi morti. Troppe sofferenze.
Troppi bambini, madri, ragazzi, giovani vittime di uno sterminio senza fine. Come i morti asfissiati in un camion della speranza ritrovati giovedì 27 agosto 2015 sull’autostrada A4 per Vienna a pochi chilometri dal confine con l’Ungheria. 59 uomini, 8 donne e 4 bambini. E poi i 200 morti al largo della Libia, mercoledì 28 agosto, ripescati dalle mani pietosi dei soccorritori. E poi ancora le 52 salme recuperate giorni fa nella stiva di un barcone e arrivate a Palermo per la loro sepoltura.
E non si può dimenticare l’incidente più grave dal dopoguerra quello del 18 aprile con circa 700/800 vittime in corso di recupero. E poi ancora e ancora, senza tregua. Dall’inizio del 2015 si contano oltre 2500 morti. E circa 300.000 migranti hanno tentato di attraversare ilMediterraneo. Un esodo che è una catastrofe.
Nel mentre c’è chi corre ai ripari. Il governo ungherese ha appena realizzato 175 chilometri di barriera anti-clandestini con il filo spinato. Ma non basta. Perbloccare meglio questi poveri sfortunati e sbarrare la porta dell’Unione Europea attraverso l’Ungheria sta già costruendo un secondo muro, molto più solido e alto 4 metri, sarà pronto entro novembre.
E per essere ancora più determinati si appresta a inasprisce il reato d’immigrazione clandestina: dieci anni di galera per chi traffica in esseri umani, e ben tre anni a chiunque entri illegalmente in Ungheria. Per qualsiasi ragione lo faccia. Senza distinzioni.
Intanto i migranti provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan da quei paesi afflitti dalle guerre e dalle violenze più atroci si mettono lo stesso in marcia a rischio di tutto. E non mancano i casi emblematici. Come la straordinaria storia, documentata da un reporter della Bbc, del ragazzo di soli 18 anni che con coraggio e tenacia ha spinto la nonna in carrozzina dall’Afghanistan per migliaia di chilometri fino in Ungheria.
Insomma, l’argomento è fin troppo importante e drammatico. E siamo tutti chiamati a rendercene conto e ad operare di conseguenza.
Papa Francesco è la voce più autorevole che sta tentando di spingere i grandi della terra ad affrontare seriamente questo enorme fenomeno migratorio. Migliaia, centinaia di migliaia, milioni di persone si spostano attraversando paesi e continenti per fuggire dalla fame, dalla guerra, dalle carestie, dal terrore.
Francesco, come riporta Eugenio Scalfari nel suo editoriale di domenica 30 Agosto, vuole lanciare un “appello al Congresso americano e a tutte le potenze rappresentate all’Onu e quindi al mondo intero”.
Bisogna fare in modo di riconoscere la libertà dei migranti nei loro luoghi. “Creando se necessario libere comunità da installare in aggregati che esse stesse avranno costruito e amministreranno con l’aiuto di centinaia o migliaia di volontari che le assisteranno con una serie di servizi e con un’educazione allo stesso tempo civica e professionale”. Un progetto enorme che ha bisogno del sostegno delle grandi potenze indipendentemente dalla loro civiltà, storia, religione.
“La Chiesa missionaria di Francesco sarà naturalmente presente in tutti i luoghi dove le sarà possibile, ma i volontari da mobilitare non saranno ovviamente tutti cristiani. Saranno però soprattutto i giovani ai quali fare appello. I giovani d’oggi hanno una gran voglia di fare… Francesco crede e spera che la radice più diffusa sia quella del fare e dell’aiutare il bene degli altri”.
Per questo – continua Scalfari – “Francesco chiederà la sponsorizzazione dei Grandi del mondo, cercherà di mobilitare al massimo le Chiese missionarie cattoliche e cristiane ed anche la collaborazione nei loro modi delle altre grandi religioni, non inquinate da germi fondamentalisti. Ascoltando il suo linguaggio direi che chieda il soccorso di migliaia e migliaia di angeli custodi, in tutte le parti del mondo, ispirati dal Dio che è uno soltanto, quali che siano le forme, le liturgie e le scritture con le quali è venerato”.
Insomma, credo sul serio, che questa volta Papa Francesco farà arrivare in tutte le stanze del potere della terra il suo potente messaggio, l’incitazione a fare, a fare di più per i troppi poveri e i disperati che vagano e chiedono soltanto di vivere una vita dignitosa.
Le istituzioni europee e internazionali ‘devono’ intervenire e provvedere. Senza perdere tempo. E noi tutti abbiamo il dovere di partecipare. Di lasciare da parte egoismi, finte paure e preoccupazioni. Di renderci consapevoli di una realtà fin troppo evidente. Fatta di popoli oppressi, sfruttati, di continenti come l’Africa colonizzati, depredati e violentati oltre misura, e poi lasciati al loro destino.
Non c’è molto da scegliere. Non ci sono muri che potranno salvarci e nemmeno navi che potranno bloccare le maree umane.