Migranti – Salvini ha fallito, ma ci sono quelli di sinistra che temono di perdere consensi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanna Ponti

di Giovanna Ponti – 7 luglio 2019

La novità di oggi. Ho letto alcuni post di persone di sinistra che ritengono che le Ong sbaglino a forzare il blocco dei porti perché finiscono per fare il gioco di S.
Tutti i discorsi di buon senso: porto sicuro più vicino, leggi internazionali che prevalgono su quelle nazionali, prevalenza dell’obbligo al soccorso su una legge ecc. vengono meno.
Si soprassiede anche sul fatto che solo la presenza di navi Ong può salvare la vita dei disperati che partono comunque da un Paese in guerra e dai suoi lager.
No, quello che conta è non dare adito all’aumento di consensi che la lotta ai migranti dà alla Lega.
Io inorridisco: quando si barattano i principi con i voti io credo si stia proprio raschiando il fondo.

-.-.-.-.-

Giovanna Ponti

Leggo solo ora che Gilioli ha scritto un pezzo su l’Espresso dal titolo “Zitti o perdiamo”.
Scrive proprio di chi “davanti al peggio resta in silenzio per paura di sondaggi”.

“Quale tzunami deve avere attraversato la testa di tanti, a sinistra, che ragionano così? Quando è successo che abbiamo venduto la decenza per due monete di falsa convenienza? Dove si è persa l’idea fondante dell’egemonia culturale da rovesciare, dell’azione politica e intellettuale per capovolgere il consenso, strada per strada, casa per casa, scuola per scuola?
Ci dicono di lasciare perdere e non capiscono cosa significa veramente “lasciar perdere” sulle Sea Watch, sulle Ong, sui Mimmo Lucano, sui Baobab, sulle Mediterranea.
Una volta che avremo “lasciato perdere” quel tema lì, dei migranti, avremo lasciato perdere di fare una scelta davanti a un bivio dirimente. E pensiamo davvero che arrendendoci agli slogan stronzisti la sinistra guadagnerà la maggioranza? E poi perchè all’originale dovrebbero preferire una imitazione?
Dietro il calcolo sbagliato c’è anche altro, cioè la paura, di cui si nutre sempre l’ignavia.
E la resa avviene prima non pubblicando più quello che pensiamo per non essere sbranati da insulti, minacce, offese e altro (se sei donna di più) e infine cominciando ad avere soggezione perfino a dire che di peggio si tratta, non sia mai che poi ci accusano di “superiorità morale”. Ma non siamo noi a essere “superiori”, sono loro che amano rotolarsi nel fango, sono loro che si gonfiano le vene del collo urlando “puttana” a Karola e “muori zingara” ad una bambina. Il tutto coondito da un onanistico compiacimento per la propria presunta scorrettezza politica che è in realtà solo comodo e remuneratissimo neoconformismo prono al potere.
Presto o tardi anche questa tempesta passerà, come è passata l’altra iniziata giusto un secolo fa. E magari quel giorno avremo attorno qualche figlio o nipote che ci chiederà dov’eravamo, cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo detto.
Ecco, sta a noi decidere che cosa potremo in verità rispondere allora.”

Un bell’articolo. Se vi capita leggetelo tutto.
Gilioli è sempre più bravo.

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