Fonte: La stampa
Migranti, gli italiani contro i centri in Albania: “Costosi e inutili”
L’immigrazione ha ripreso posizioni nel dibattito politico nazionale: è al sesto posto tra le priorità. L’opinione pubblica è mossa più dal senso di appartenenza ai partiti che dalle singole convinzioni
I centri di accoglienza per migranti in Albania hanno suscitato divisioni nell’opinione pubblica fin dal loro annuncio. In un sondaggio di Euromedia Research rilevato all’inizio della scorsa settimana il 33,8% reputa molto dispendiosa la costruzione di questi centri al di là dell’Adriatico – in terra straniera – il 19,9% sbagliata e inutile. Un cittadino su 4 (23,2%) invece la considera necessaria e imprescindibile e un 13,3% pur guardandola con interesse crede che sia necessario rivedere alcune situazioni. In sintesi, il 43,1% la commenta in maniera molto severa, mentre il 36,5% positivamente. La gestione degli arrivi ha da sempre messo sotto pressione i servizi di accoglienza del nostro Paese e le sue risorse economiche, oltre ad aver scosso una buona parte della cittadinanza associando l’immigrazione con i problemi di sicurezza. Con la pandemia gli italiani avevano abbandonato il tema nel ranking delle loro priorità, lasciando spazio ad argomenti strettamente più connessi alla vita delle famiglie italiane come la salute e l’aumento del costo della vita a partire dall’alimentare, passando all’energia, alla casa, ai temi connessi al lavoro che rimangono comunque ancora oggi, sempre in vetta alla classifica.
In questo contesto la sentenza del Tribunale di Roma, che ha ritenuto illegittimo il trattenimento dei 12 migranti nei centri di accoglienza in Albania, ha alzato ulteriormente la temperatura del dibattito politico portando all’aumento dell’attenzione mediatica sullo scontro tra i poteri dello Stato e sulla definizione della ragione tra chi deve avere l’ultima parola tra governo nazionale e magistratura. Infatti, come riportato nella Gazzetta ufficiale del 7 maggio 2024, Egitto e Bangladesh, Paesi di origine dei migranti trasferiti, sono considerati sicuri dall’Italia; mentre per le leggi europee a cui si sono rifatti i giudici no.