Michele Santoro: “Pace Terra Dignità è viva e resta in campo come formazione politica permanente”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Michele Santoro
Ai candidati, agli amici, ai firmatari per la presentazione delle liste, agli elettori e agli altri cittadini.
Pace Terra Dignità è viva. Pace Terra Dignità ringrazia quanti hanno contribuito al suo successo nell’opinione pubblica, nell’elettorato e nel cuore di innumerevoli persone.
Pace Terra Dignità non ha raggiunto il quorum del 4 per cento per accedere con propri deputati al Parlamento europeo. Ciò è dipeso da vari fattori che non si ripeteranno in future analoghe occasioni.
Il primo fattore è stato costituito dall’interdizione, dal silenzio e dall’ostracismo di cui la lista è stata oggetto nell’informazione. Ciò è dipeso dal fatto che i démoni della guerra si sono sentiti minacciati dal sopraggiungere del messaggio di pace, hanno avuto paura di essere scacciati dalle tombe in cui erano insediati, e hanno cercato di sottrarsi alla fine.
Pace Terra Dignità è stata poi insidiata dalla narrazione fatta prima di tutto dalla TV di Stato della competizione elettorale in corso come di uno scontro “Kramer contro Kramer” tra la Schlein e la Meloni, ciò che ha portato molti elettori a sentirsi vincolati al “voto utile” a contrastare la destra mediante il suffragio dato al PD, nonostante l’incerta affidabilità della sua politica per la pace.
Altro fattore che ha indirizzato altrove molti consensi congeniali a Pace Terra Dignità è stata la presenza di una lista ad personam, scelta tra diverse liste dal padre di Ilaria Salis per assicurare alla figlia detenuta in Ungheria la libertà. Ciò ha fatto avvertire questo voto come immediatamente produttivo di un risultato, sia pur riduttivo. I fini Pace Terra Dignità non sono quelli di un qualunque successo, ma di attivare un processo politico per porre termine alla guerra in Europa e al genocidio di Gaza, e per la liberazione non solo di una persona, per quanto rappresentativa, ma di tutti gli oppressi assoggettati al sistema di dominio e di guerra.
Non più trattenuta da questi vincoli Pace Terra Dignità resta in campo come formazione politica permanente, ordinata, come proclamava il suo atto istitutivo, a dare sovranità e rappresentanza ai tre beni, “sì belli e perduti”, che sono la Pace, la Terra e la Dignità di tutte le creature.
A tal fine Pace Terra Dignità proporrà presto le forme di organizzazioni territoriali, iniziative culturali sui temi più importanti del nostro tempo e darà vita a una scuola di formazione politica.
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