Mettiamo il caso che Draghi salga al soglio e che si vada a votare… E’ proprio vero che europeismo e sovranismo sono inconciliabili ?

per Gabriella
Autore originale del testo: Fausto Anderlini
E’ proprio vero che europeismo e sovranismo sono inconciliabili ? Davvero è questo il cleavage di sistema che definisce i campi politici ? Cioè il fattore K consegnato nel tempo storico presente e a venire ? E se fosse, in realtà, una divisione del tutto secondaria, una fratturina ricomponibile con una qualche ingessatura ?
Mettiamo il caso che Draghi salga al soglio e che si vada a votare, e che la destra, unita seppur divisa, come sempre, vinca. Avremo un Presidente garante verso l’Europa e un governo cd. sovranista, ma neanche tanto, per il quale la malleveria occhiuta del presidente potrebbe bastare. Potrebbe anche darsi che il Premier lo faccia Giorgetti, o un Salvini giorgettizzato. Chi esclude che la Lega, che di giravolte ne ha fatte a iosa, persino più impegnative, come il passaggio dal secessionismo al nazionalismo, ne faccia un’altra ? Divenendo europeista ? Magari di nuovo federalista a trazione nordica e insieme ipereuropeista, facendo del nord-est la nuova Scozia ? Certo ci sarebbero i fascisti, ma quelli col piffero che si staccano. Sono sempre quelli che stavano nelle fogne e mangiare al tavolo del governo, con ministri e sottosegretari li porterà a coltivare la loro fede al riparo di un innocuo marranismo. La sindrome già conosciuta di Fiorito, Gasparri, Polverini e Alemanno….
Insomma quella che la destra si divida ex ante potrebbe essere una gran bufala. Anzi già abbiamo le prove che lo è. E in fondo lor signori lo sanno benissimo. Tutta la manfrina del Pd volto al sacrificio della sua alleanza per scomporre la destra, cioè l’elogio della grande strategia di movimento orchestrata da Renzi e compagnia, è null’altro che un tentativo di depistaggio. Essendo improbabile l’ottimo del partito di centro che squaderna un nuovo sistema sotto l’impeto del draghismo (la bufala più grande), entra i campo il vero second best. La Lega rigiorgettizzata al comando, con la tutela Presidenziale e la sinistra fuori gioco.
Perchè la vera frattura non è fra europeismo e sovranismo, ma fra le destre e le sinistre. Per questo ancora insiste la campagna anti-Conte, più virulenta che mai proprio all’atto del suo possibile ingresso nell’area euro-socialista. Per scomporre la sinistra e varare una nuova destra di governo unita. Perchè il primo obiettivo dell’establishment è di non avere una sinistra in qualche modo autonoma fra i piedi. E questo spiega tutto quanto è avvenuto da un anno a questa parte. Fortuna che almeno sino ad ora Letta mostra di avere inteso il trappolone.
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