Mentori e aiutini.

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

Quando Mario Draghi ha detto, con sprezzante alterigia, di essere in grado di trovarsi un lavoro da solo, aveva davvero la mascella feroce di un rettile.

E tuttavia, anche se la sua affermazione sembra tanto ovvia da apparire inutilmente beffarda, è vera solo in parte.

Nessuno può fare tutto da solo. Nessuno può fare a meno degli altri.

In certe occasioni gli altri devono essere anche molto numerosi, per farci ottenere il lavoro desiderato.

Per il Presidente Mattarella, ad esempio, gli altri sono stati ben 759…

Frequentando le scuole dei Gesuiti, Mario Draghi ha sicuramente imparato una regola fondamentale per chi voglia intraprendere un’ importante carriera: trovare il mentore giusto.

Per le classi dominanti, il mentore è l’equivalente della raccomandazione, della segnalazione e dell’aiutino cui è spesso costretta a ricorrere la povera gente come me.

Io ricevetti un aiutino da mio cugino, che pagò per me una piccola inserzione sul Corriere della Sera: “Diciottenne volenteroso impiegherebbesi”.Grazie ancora Giovanni, ovunque tu sia!

Il nostro Presidente del Consiglio, pur essendo il super dei super, è proprio sicuro di non aver mai avuto bisogno di aiutini, chiamati “mentori”, e di non averne ricevuti in grande quantità?

Basterebbe riconoscerlo, non c’è nulla di male!

Anche Napoleone, anche Cristoforo Colombo da soli…non avrebbero trovato lavoro.

Perfino Dio ha bisogno degli uomini, affermano anche i gesuiti…

La vita, caro Presidente, è relazione, è un susseguirsi e un intrecciarsi di relazioni, più o meno armoniose, palesi e occulte, che producono vita, e altre relazioni

 E producono anche carriere strepitose come la sua.

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