Fonte: È vero, il caldo dà alla testa: Di Maio eletto “il saggio”
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È vero, il caldo dà alla testa: Di Maio eletto “il saggio”
L’ex ministro degli Esteri premiato da Kiev : “Per i significativi meriti personali nel rafforzamento della cooperazione”
Devo fare una confessione drammatica e uso questa testata che è molto letta. Perché se un giornalista non ammette di avere sbagliato, quando ha sbagliato, è un giornalista che non vale niente e un uomo che vale meno ancora. Io, cari lettori, mi sono sbagliato. I cambiamenti climatici ci sono e, come dice IlVerdeBonelli, sono la peggiore sciagura dell’umanità (dopo il Pd). Solo con quelli, infatti, si possono spiegare alcuni fatti che non trovano una spiegazione razionale, che non si danno in natura e neppure, è il caso di dirlo, in analisi logica. Uno lo voglio riportare parola per parola, secondo lancio d’agenzia: Luigi Di Maio, il rappresentante speciale Ue per il Golfo Persico, ha ricevuto l’onorificenza dell’Ordine del Principe Yaroslav il Saggio, firmata e proposta dal Presidente d’Ucraina Volodymyr Zelensky.
Un riconoscimento prestigioso “per i significativi meriti personali nel rafforzamento della cooperazione interstatale, sostegno alla sovranità statale e integrità territoriale d’Ucraina, promozione dello Stato Ucraino nel mondo”. La consegna da parte dell’Ambasciatore Yaroslav Melnyksi è tenuta alle ore 11:30 presso la sede dell’Ambasciata Ucraina a Roma”.
Come dice Rocky Balboa: io non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe stata così dura. Invece sono qui a raccontare questo, a scusarmi, ad ammettere di essermi sbagliato. Qui siamo ad un concentrato di allucinazioni:
1. Di Maio;
2. Di Maio rappresentante speciale Ue per il Golfo Persico;
3. Di Maio premiato con onorificenza in odor di saggezza;
4. Di Maio premiato per meriti, per giunta significativi quanto a integrità dell’Ucraina eccetera: sarà stato insediato tre mesi fa, cosa lo hanno spedito tra sceicchi ed emiri, cosa ha fatto per l’Ucraina?
5. Di Maio insignito per intercessione del presidente ucraino Zelensky. Provateci voi a commentare roba del genere, voi che nei commenti fate tanto gli sboroni.
Qui non c’è refolo di senso, sospetto di logica, è tutto un monte verità, che fu un po’ il padre di tutti i centri sociali, i manicomi e i luoghi del wokismo allucinatorio all’inizio del ventesimo secolo. Con la differenza che vi capitavano anche cose interessanti dal punto di vista artistico, culturale, sociale. Siamo al futurismo compromesso con la patafisica intrecciata col situazionismo collegato al surrealismo mescolato al dadaismo. Di Maio un Saggio, ma chi l’avrebbe mai detto: dai sette savi di Grecia antica al savio di Pomigliano d’Arco, quello che chiamava Xi “mister Ping” e confondeva i paesi sul mappamondo. Quello che aveva abolito la povertà, oh povera povertà, e faceva l’aeroplanino in pizzeria. Quello che ricandidatosi con una lista personale, non l’avevano votato manco i gatti ma venne miracolato da un Draghi all’apice della sua efferatezza.
Difatti i politologi e i dietrologi spiegano: è Zelensky che ha un inesausto bisogno di armi, di soldi e deve tenersi buoni i falansteri internazionali dall’Unione Europea al Fondo Monetario, alla Banca Mondiale dove forse manderanno proprio il vecchio Supermario: sì, ma se davvero le cose stanno così, allora la faccenda è anche peggiore di come la stiamo vivendo: vuol dire che Zelensky più che di armi ha bisogno di uno bravo, ma bravo davvero, e che la geopolitica s’è ridotta a roba da cartoni animati, da remake della Disney, cioè sono saltati tutti gli schemi e ognuno va per conto suo lungo misteriosi correnti di follia. Dice il saggio: se mi premi anche Di Maio, pensi quanto un calamaio, se lo nomini anche saggio, devi avere un bel coraggio. Ma Di Maio rinasce come rinasce il ramarro, batte Toninelli e Di Battista, la Taverna e Giuseppi. Poi è versatile, multitasking, perché, come diceva Confucio, “l’uomo saggio non è un utensile destinato a un solo uso”.
Naturalmente dietro equo compenso, perché, avverte George Eliot: “Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto”. E se voi non ci credete, se vi pare sconclusionata questa situazione, beh, siete solo dei rosiconi che non rammentano l’insegnamento di Focilide: “Occorre un saggio per riconoscere un saggio”. Certo, però, un po’ savi lo siamo pure noi, se è vero quanto osserva André Gide: “Saggio è colui che si stupisce di tutto”. Altro che stupirsi, qui è l’umanità che è finita tutta a masticare peyote.
No, non c’è altra soluzione, io m’ero sbagliato: è il caldo che fa male, cuoce i pensieri a livello globale. Sono i cambiamenti “climati” che mandano in pappa il cervello. Con qualche vantaggio per chi il cervello non ce l’ha. E difatti. Zelensky per Di Maio: qui tocca rivalutare pure il prof. Orsini, poi come fai a stupirti se sono sempre di più quelli che dicono: Putin tutta la vita. Ci stanno vendendo proprio tutto e come fosse sempre lo stesso prodotto: la guerra, la pace, i vaccini, Zelensky, Di Maio, Draghi, Ursula, Negraneve e i 7 gender, Chiara Ferragni elettricista a petrolio, Greta che l’arrestano (n’altra volta) in Germania per resistenza a pubblico ufficiale e sbotta “come osate, siccome non c’è più tempo e moriremo tutti ho ragione io”, seguirà laurea honoris causa in Giurimprudenza. Le nostre notti sudate si affollano di fantasmi inquieti e duelli rusticani: Selvaggia versus taxista, Meneguzzi versus J Ax, Alain Elkann versus lanzichenecchi.
Voi vi rendete conto, sì, che non possiamo contare più su niente, nessuna certezza, nessun punto fermo? Fanno miss quelli col bigolo, i quali pretendono indennità di mestruazioni, menopausa, allattamento (da dove?) e per non fare il militare si “autocertificano” donne pagando 75 franchi svizzeri, i ministri di destra ragionano come Carola Rackete che vogliono spedire in europarlamento per avere quasi colato a picco una motovedetta della Finanza italiana, un sardino egiziano laureato in gender a Bologna dove in 10 anni non ha imparato una parola d’italiano, che neanche don Lurio, l’hanno fatto intellettuale dell’anno della sinistra italiana retta da una che come apre bocca scatena un esodo di compagni e paga 300 euro l’ora una che le accosta le tinte, alla festa dell’Unità le vecchie fanno lo spogliarello in un catino e il Papa manda Luca Casarini al sinodo e predica che gli unici peccati sono non credere nei migranti e nel riscaldamento globale. Il Papa. Voi lo capite che non c’è salvezza, sì?
“Dedico questo prestigioso riconoscimento al popolo ucraino che si batte ogni giorno per difendere il proprio Paese dall’aggressore” ha commentato, ieratico, Luigi Di Maio il quale, galvanizzato dal prestigioso riconoscimento, si è subito fatto portare all’aeroporto, voleva andare a ringraziare gli ucraini personalmente. L’hanno fermato all’ultimo momento, si stava imbarcando per il Kuwait.
Max Del Papa, 25 luglio 2023