Massimo Cacciari: “Europa succube degli Stati Uniti. Il G7 in Puglia non serve a niente
L’impressione diffusa è che il G7 in Italia del 13-15 giugno non inciderà sulle crisi internazionali che spaventano il mondo. Ucraina, Gaza, Stati Uniti spaccati più che mai con il timore di una guerra civile. Per Massimo Cacciari, filosofo, saggista e politico, non ci sono orizzonti luminosi. È quanto spiega in un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia.
Cacciari parla di “momento di particolare rischio per la democrazia vista la situazione internazionale. Perché, quando c’è la guerra, alcuni diritti fondamentali e alcuni spazi di libertà che sembrano usuali e normali in periodi di pace, fisiologicamente, vengono meno. È così, ed è sempre stato così nella storia. I pericoli per la democrazia quindi oggi sono infinitamente più gravi che nel recente passato, perché siamo entrati in uno stato di guerra dal quale purtroppo sembra che nessuno voglia uscire».
Per il filosofo l’Europa è una “sonnambula” perché in questa situazione non ha fatto nulla e non ha assolutamente avuto una voce autonoma rispetto a queste tragedie. Non è riuscita né a prevenirle, cosa che si poteva benissimo fare perché erano tutte prevedibili, tantomeno è riuscita ad arrestarle, cioè a risolverne le cause, ad intervenire. È un’Europa quindi del tutto senza voce, priva di ogni autonomia in politica estera, internazionale e geopolitica, è succube totalmente per il momento degli Stati Uniti d’America che però ora non se la passano neanche bene”.
E dal G7 Cacciari non si aspetta niente: “Anzi speriamo che non emergano prospettive alla Stoltenberg altrimenti vorrebbe dire andare dritti dritti alla terza guerra mondiale. Speriamo quindi, almeno, che vengano evitate le ipotesi più sciagurate. Ma, ripeto, si è in una situazione in cui il paese leader dell’Occidente”. La presenza del Papa avrà un peso? “Certamente sì, perché l’unica voce ragionevole che ho ascoltato in questi ultimi anni è quella del Papa. Quindi sì, mi auguro che possa parlare e avere una qualche influenza sullo sviluppo dei lavori del G7”.