Marino: “il censimento sul patrimonio lo avevamo fatto noi”

per Gabriella
Autore originale del testo: VIOLA GIANNOLI
Fonte: la Repubblica
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di VIOLA GIANNOLI   4 febbraio 2016

Lo scandalo delle case low cost dal centro al litorale. Le primarie del centrosinistra e le elezioni comunali nella capitale. Unioni civili e i rapporti con il Vaticano. Al videoforum di Repubblica TV

Affittopoli a Roma, l'ex sindaco Marino: "Tronca astuto, il censimento sul patrimonio lo avevamo fatto noi"

A sinistra, il sindaco Marino con Stefano Cappellini, capo della cronaca di Roma di Repubblica 

“Tronca? Astuto”. “Il censimento sugli affitti? Lo avevamo già fatto noi”. L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino interviene a Repubblica Tv nel videoforum condotto dal caporedattore della cronaca di Roma Stefano Cappellini e spiega: “Roma è stata un pessimo padrone di casa dal 1946 a oggi nel gestire il patrimonio dei romani e delle romane. E’ stato uno dei primi punti su cui mi sono concentrato da sindaco: diedi indicazioni prima al vicesindaco Luigi Nieri e poi all’assessore Alessandra Cattoi per realizzare una mappatura del patrimonio immobiliare”.

Non lo nomina nemmeno il nuovo inquilino del Campidoglio, Francesco Paolo Tronca, ma dice: “Ciò che il commissario del governo Renzi ha astutamente portato alla ribalta (e cioè il caso “affittopoli”, ndr) è ciò abbiamo messo a marzo 2015 sul sito del Comune. Inoltre, in piazza Giovanni da Verazzano, nella “Casa della città”, si può sapere da chi è occupato l’edificio e come è gestito”.

Affittopoli, Marino: “Tronca astuto, noi avevamo già messo tutto online”

Nel calderone degli affitti low cost è finita però anche la sede della sua Onlus. Affitto: 300 euro al mese. “Mi sono dimesso da presidente della Onlus e da socio quando sono stato eletto per evitare conflitto di interessi. Nel 2005 quando facevo il chirurgo ottenemmo quello spazio, spendemmo 30mila euro per riqualificarlo. Era un’associazione a scopi umanitari, ecco il perché di questo affitto” risponde l’ex primo cittadino. Che poi ribadisce: “Il patrimonio che può essere ceduto, deve essere venduto e il denaro va utilizzato per chi è più debole per chi una casa che non ce l’ha”. E annuncia: “Oggi stesso lancerò su Change.org una petizione (https://www.change.org/p/il-patrimonio-immobiliare-di-roma-investito-in-alloggi-sociali) per chiedere chi è d’accordo a che il Comune si privi dei propri beni per aiutare le persone è in difficoltà”.

In alcuni di quegli appartamenti però abitano proprio pensionati o inquilini che campano con poche centinaia di euro. Ma “se le persone non hanno diritto – aggiunge Marino – se ne devono andare”. “Non è così facile però – sottolinea – Noi dovevamo seguire il percorso segnato dalle leggi. E cosa è successo? Alcuni si sono presentati negli uffici comunali dicendo che spaccavano tutto”. “Stupisce – dice ancora – che Gianni Alemanno dica che non ne sapesse nulla quando egli stesso diede in concessione una bellissima palazzina sulla salita del Pincio perché riteneva che non ci fosse necessità di utilizzarla come bene pubblico”.

Non solo affittopoli. C’è anche il tema delle elezioni comunali che si terranno a giugno a Roma proprio dopo la caduta della giunta Marino nell’ottobre dello scorso anno. Si candiderà? “Molti mi chiedono un impegno, a me dispiace lasciare un’operazione incompiuta, e quando sarà il momento dirò la mia”. Sembra una promessa. Ma Marino chiarisce: “Ci sono molti modi per non lasciare un percorso incompiuto”. Non per forza una lista a capo della quale candidarsi di nuovo sindaco, dunque.

Di sicuro niente primarie del centrosinistra o del Pd, il “suo” partito che dopo i tira-e-molla sulla poltrona del Campidoglio e lo scandalo degli scontrini delle spese di rappresentanza ha deciso di staccargli la spina. “Non parteciperò – ribadisce Marino – perché io le ho fatte nel 2013 e le ho vinte. Le primarie sono un patto con i cittadini e con il partito che ti sostiene. Due anni dopo il Pd di Renzi è andato da un notaio con gli eletti della destra per allontanare il sindaco che aveva vinto”.

Roma, Marino: “No alle primarie Pd. Ma non lascio le operazioni a metà”

Ancora teso, per non dire di più, il rapporto con il segretario del partito e premier. “Renzi non rispose mai alle mie telefonate e ai miei sms né rispose quando gli chiesi un incontro per discutere dell’organizzazione del Giubileo – risponde stizzito Marino – Avrà avuto i suoi motivi per non avere dialogo con la capitale d’Italia”. E se ora le chiedesse un confronto? “Non credo di avere mai rifiutato il dialogo con nessuno, fa parte della mia formazione e della mia cultura”. Eppure l’ex sindaco di Roma fa sapere di non nutrire alcun sentimento di rivalsa verso il Pd: “Ho passato 30 anni in sala operatoria per salvare vite umane, immagini se posso fare qualcosa per vendetta. E’ un sentimento che non conosco”.

Marino: “Da Renzi comportamento singolare, nessun dialogo con Roma”

Già in campo per le primarie ci sono Roberto Morassut e Roberto Giachetti. Chi sceglierebbe Marino? “Non conosco i loro programmi, ma ad esempio su un tema come affittopoli avevano avuto l’occasione negli anni ’90, nella giunta Rutelli, e negli anni 2000, nella giunta Veltroni, di fare un’operazione di completa e totale trasparenza che invece abbiamo fatto solo noi anni più tardi” dice.

Affittopoli, Marino: “Io ho fatto tanto. Giachetti e Morassut in passato nulla”

Scadenze non ne fissa per scendere di nuovo in campo: “Sto riflettendo su quello che abbiamo fatto in 28 mesi di governo, sono orgoglioso di molti assessori e il motivo per cui sono qui dimostra quanto dirompente sia stato il nostro lavoro. Questo, e non altre questioni (dal “litigio” col Papa sul viaggio a Philadelphia fino alle cene istituzionali sospette, ndr), è l’elemento per cui io sono stato allontanato. Pulizia, trasparenza e nettezza non sono piaciute”.

Tanti restano però i nodi dolenti della città. E sono i lettori a sollecitare l’ex sindaco: i rifiuti in primis, poi i trasporti. “Anche io volevo affidare a Marco Rettighieri la gestione dei trasporti pubblici” spiega Marino. “Noi abbiamo trovato, dopo Alemanno, un disavanzo di 874 milioni di euro – racconta – e siamo riusciti a ripianarlo quasi del tutto. La Regione Lazio deve dare però il suo contributo in maniera più consistente, come accade in Lombardia o in Campania”.

Marino: “Denunciai a Repubblica Mafia Capitale nel 2013 ed esiste ancora”

Idee chiare Marino le ha sulle unioni civili. D’altronde durante la sua consiliatura trascrisse nel registro comunale le nozze stipulate all’estero tra persone dello stesso sesso. E a Repubblica Tv spiega: “L’Italia è l’ultimo paese dell’Europa continentale nel settore dei diritti civili, non ha una legge ad esempio sulle dichiarazioni di fine vita. Nello stesso modo, due persone che si amano sono riconosciute come estranee dalla legge. Credo questo sia indegno di un paese civile e spero il Parlamento risponda finalmente con una legge. Il Parlamento da due decenni si comporta come un centro studi”.

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dalla pagina fb di Ignazio Marino:

Propongo una petizione affinché il patrimonio immobiliare di Roma sia investito in alloggi sociali:

In questi ultimi giorni si è tornati a parlare del patrimonio immobiliare della Capitale d’Italia e delle tante case, anche nel centro storico, alcune affittate per soli 10 euro al mese, il prezzo di una pizza.

La mia giunta aveva completato il censimento degli immobili cosiddetti low cost, passando al setaccio i documenti custoditi al dipartimento Patrimonio e pubblicato l’elenco da marzo 2015 sul sito del Comune. Alla questione, quando ero sindaco, mi ero dedicato con severa determinazione, iniziando a fare ordine nel mare magnum di censimenti, delibere e accordi risalenti al dopoguerra e all’origine del caos odierno. A questo impegno, anche adesso, non ho intenzione di venir meno.

Per questo rilancio oggi la proposta condivisa con la mia Giunta: vendiamo il patrimonio immobiliare di cui Roma non ha bisogno e investiamo il ricavato in nuovi alloggi sociali. Sarebbe un modo per intervenire su questa nuova-vecchia affittopoli, dando insieme finalmente una forte risposta all’emergenza abitativa di Roma.

change.org/affittopoli

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