di Marianna Sturba – Assemblea del 29/09/2017 Tivoli, Scuderie Estensi
Assemblea di Idee e Proposte per un Programma d’Alternativa per una Lista Unitaria, Civica e di Sinistra
CIO’ CHE CI PORTA OGGI AD ESSERE QUI, E’ IL DESIDERIO DI COSTRUIRE L’ALTERNATIVA CHE STIAMO ASPETTANDO E CHE MOLTI SEMBRANO, ALMENO A PAROLE, VOLER OFFRIRE.
SIAMO QUI PERCHE’ LA NOSTRA INDOLE NON CI PERMETTE DI RESTARE ALLA FINESTRA, NON CI CONSENTE DI STARE A GUARDARE VINTI DALLE MILLE DELUSIONI.
ABBIAMO VISSUTO IL CROLLO DELLE IDEOLOGIE, LA SFIDUCIA NEI PARTITI, LA RINASCITA DEGLI ESTREMISMI E LA DISILLUSIONE PIU’ FEROCE.
MA SIAMO ANCORA TUTTI QUI!
QUALCUNO DIRA’ DI ESSERE VENUTO SOLO PER CURIOSITA’ O CHE VUOLE SOLO SENTIRE, MA LA VERITA’ E’ UN’ALTRA: SIAMO ANCORA DEI FAVOLOSI IDEALISTI, E NON RIUSCIAMO A RESTARE FERMI MENTRE SI CERCA UNA SOLUZIONE ALLO SMARRIMENTO DELLA SINISTRA.
IO CI STO SE AL CENTRO RIMETTIAMO IL CITTADINO; IO CI STO SE CONTINUEREMO LE BATTAGLIE PER IL DIRITTO DI ACCESSO ALLE CURE SANITARIE; CI STO SE CREDIAMO CHE INVESTIRE NELLA SCUOLA E NELLA CULTURA E’ NECESSARIO E PRIORITARIO.
IO CI STO SE I DIRITTI DI AUTODETERMINAZIONE SONO PER TUTTI NOI INVIOLABILI; CI STO SE LA QUESTIONE AMBIENTALE NON DIVENTI SOLO UN ESERCIZIO DI STILE E UNO STATUS MA UN VERO E PROPRIO SGUARDO ATTENTO E CONCRETO.
IO CI STO SE LA COSTITUZIONE ITALIANA E’ ANCORA PER TUTTI NOI LA NOSTRA BIBBIA; CI STO SE VOGLIAMO RICONOSCERE IL DIRITTO DI CITTADINANZA AI BAMBINI CHE STANNO CRESCENDO NEL NOSTRO PAESE E CONOSCONO MEGLIO DI NOI LE INFLESSIONI DIALETTALI E LE TRADIZIONI. IO CI STO SE LA TUTELA DEI LAVORATORI, PUBBLICI, PRIVATI, IMPRENDITORI E POPOLO DELLE PARTITE IVA, AVRA’ LA STESSA DIGNITA’. CI STO SE LA NOSTRA SINISTRA, QUELLA CHE ABBIAMO IN MENTE E’ IN GRADO DI RICONOSCERE LE NUOVE PRIORITA’ DEL MONDO DEL LAVORO E LA PARI DIGNITA’ DI OGNI LAVORATORE SIA ESSO PROPRIETARIO DI AZIENDA, O SEMPLICE OPERAIO, SIA ESSO DIPENDENTE PUBBLICO O PRIVATO.
IO CI STO SE AVREMO IL CORAGGIO DI DIRE, FARE ED ESSERE DAVVERO SINISTRA!
MA ANCORA PIU’ IMPORTANTE DEGLI OBIETTIVI E DEI PRINCIPI, IN QUESTO PROCESSO, E’ GARANTIRE LA REALE PARTENZA DAI TERRITORI CHE DAVVERO CI CONSETIRA’ DI COSTRUIRE UN PROGETTO CHE SIA SINTESI DELLE DIVERSE SENSIBILITA’ NON SOLO VALORIALI O DI APPARTENENZA, MA SOPRATTUTTO DELLE SENSIBILITA’ TERRITORIALI FRUTTO DEL VIVERE QUOTIDIANO.
I PROGRAMMI SPESSO NON RAPPRESENTANO GLI ELETTORI, PERCHE’ MOLTE VOLTE NON PARTONO DAI REALI BISOGNI DELLE PERSONE, QUESTO ACCADE PERCHE’ SUI TERRITORI NON SI VEDE PIU’ NESSUNO.
E ALLORA NOI CI SIAMO, COME TERRITORIO, SE LA PROVINCIA TORNA AL CENTRO, SOLO SE IL TEMA DEI “PICCOLI COMUNI” RIPRENDE DIGNITA’. NOI CI SIAMO SE QUALCUNO HA INTENZIONE DI NON CONSIDERARCI CITTADINI DI SERIE B.
SE RAGIONIAMO SULLE ESIGENZE E PROBLEMATICHE DEI NOSTRI TERRITORI DELLA PROVINCIA, TUTTO CI METTE IN CONTATTO DIRETTO CON ROMA IN UN RAPPORETO SUBALTERNO. SIAMO VISSUTI COME L’APPENDICE PESANTE DI ROMA, COME LA NUOVA PERIFERIA ROMANA, COME I NUOVI QUARTIERI DORMITORIO. MA LA PROVINCIA E’ ALTRO, ABBIAMO STORIE E TRADIZIONI, DIALETTI E PRODOTTI TIPICI, MONUMENTI E NATURA SPETTACOLARI ALORA NON SIAMO E NON ACCETTIAMO DI ESSERE L’APPENDICE PESANTE, CREDIAMO PIUTTOSTO DI ESSERE UN POLMONE VIBRANTE DI POSSIBILITA’.
CREDIAMO NELL’APPARTENENZA A ROMA CITTA’ METROPOLITANA, MA CHIEDIAMO PARI DIGNITA’! CHIEDIAMO CHE I PROBLEMI SANITARI DELLA PROVINCIA, LA FALCIDIATA OFFERTA OSPEDALIERA, LA CARENTE MOBILITA’, LA SCARSA POSSIBILITA’ DI ACCESSO ALLA FORMAZIONE INFORMALE FATTA DI TEATRI CINEMA ED ESPERIENZE VARIE, VENGA FINALMENTE PRESA SUL SERIO.
VOGLIAMO CHE UNA MAMMA DELLA PROVINCIA NON DEBBA PIU’ RINUNCIARE AL SUO RUOLO MATERNO PERCHE’ DEVE AFFRONTARE QUOTIDIANAMENTE UN VIAGGIO IMPROBABILE PER ANDARE A LAVORARE RESTANDO FUORI CASA OLTRE IL DOVUTO A CAUSA DI CONTINUI MALFUNZIONAMENTI E GUASTI.
VOGLIAMO CHE UN BAMBINO POSSA ACCEDERE ALLE DIAGNOSI NECESSARIE PER POTER AVERE IL GIUSTO SOSTEGNO SCOLASTICO, E INVECE A CAUSA DI SERVIZI PRESENTI SOLO SULLA CARTA MA VUOTI DI PERSONALE, QUESTO NON AVVIENE E I BAMBINI DI QUESTO VERSANTE DELLA PROVINCIA ACCEDONO ALLE CURE IN RITARDO RISPETTO AI TEMPI NECESSARI PERCHE’ LE CURE SIANO EFFICACI.
ALLORA NASCERE IN PROVINCIA NON PUO’ DIVENTARE UN DIFETTO E UN GAP DA RECUPERARE.
TANTI SAREBBERO GLI ESEMPI DA FARE, MA ORA E’ IMPORTANTE SOTTOLINEARE SOLO L’IMPORTANZA DI RICONOSCERE PARI DIGNITA’ ALLA PROVINCIA ROMANA RISPETTO A ROMA.
IO CREDO SIA GIUNTO IL MOMENTO DELLA RIVOLUZIONE…. E LA RIVOLUZIONE CHIEDE SEMPRE UN CAMBIAMENTO DEL PUNTO DI OSSERVAZIONE.
NEGLI ANNI 60 LA CHIESA SI ACCORSE DI UN CALO CONSIDEREVOLE DELLA SUA SIGNIFICATIVITA’ FRA LA GENTE E SI INTERROGO’ SU COSA FARE.
NE USCI’ UNA VERA TRASFORMAZIONE: GLI ALTARI FURONO DISTACCATI DALLE PARETI, PORTANDOLI AL CENTRO DEL PRESBITERIO, L’ALTARE DIVENTA DAVVERO UNA MENSA. NE CONSEGUE LO SPOSTAMENTO DEL SACERDOTE NON PIU’ RIVOLTO “AD DEUM” MA “VERSUS POPULUM”; NON PIU’ VERSO DIO MA VERSO IL POPOLO. E ANCORA PIU’ RIVOLUZIONARIO FU INTRODURRE LE LINGUE VERNACOLE NELLE CELEBRAZIONI AL POSTO DEL LATINO NON COMPRESO DAL POPOLO.
ALLORA SIA QUESTA LA NOSTRA RIVOLUZIONE: NON AD DEUM, IN UN PARLARCI ADDOSSO FRA DI NOI, MA VERSUS POPULUM NELLA REALE VOLONTA’ DI COINVOLGERE; NON PIU’ IL LATINO MA IL DIALETTO, CIOE’ NON PIU’ NEL LINGUAGGIO TECNICISTICO CHE NON SI FA COMPRENDERE DALLA GENTE COMUNE, MA NELLA LINGUA E NELLA FORMA CHE CIASCUNO PUO’ COMPRENDERE!
TORNIAMO FRA LA GENTE CON LA GENTE!
SE QUESTO E’ IL PROGRAMMA….. ALLORA IO CI STO.