Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Maccartismo made in italy
Si vorrebbe impedire a un direttore di giornale (l’unico fuori dal coro) non di inneggiare allo sterminio degli ebrei ma di esprimere giudizi sul premier in carica. Si vorrebbe incriminare chi al caso era seduto al suo fianco (la Chiara Geloni). Si vorrebbe far dimettere il ministro (Roberto Speranza) che ha partecipato al dibattito successivo, calpestando così lo stesso suolo frequentato dal reprobo. Si vorrebbe schedare chi fra il pubblico ha applaudito e chi finito il dibattito gli ha dato da mangiare….Per questa merda c’è un nome: maccartismo. E stupisco per quante sono le anime belle che ne fanno una questione di giudizio su Marco Travaglio. Tutti presi a girare intorno al dito, come vivaisti e calendiani del menga), mentre c’è un intero pianeta uscito dall’orbita che ci sta precipitando addosso. Un paese il cui sistema informativo fa ormai a gara col Burundi. Prepariamoci, compagni, la prossima festa non la faremo nel piccolo parco Cevenini alla periferia di Bologna, ma nelle catacombe.
di Fausto Anderlini
Libertà di pensiero. Figli di papà, di Tiziano e di buona donna.
Insomma, che cosa si rimprovera al reprobo e a chi lo ha accolto nella sua festa ? D’essere l’unica voce stonata rispetto ad un mainstream mediatico che all’unisono ha prima lanciato merda su Conte (e ancora insiste su Speranza) e poi si è messo a umidificare il deretano a Draghi elevandolo a un Dio in terra. Rendendolo così assai più antipatico di quanto è di suo. Neanche nella Corea del Nord vige una tale indecenza. Perciò lode a Travaglio, qualunque cosa abbia detto/fatto in passato. Oggi una delle poche voci in direzione ostinata e contraria rispetto allo stuolo inverecondo e smisurato dei corifei al soldo dei padroni. Figli di buona donna in immodica quantità.
Ps. L’essere figli di papà prescinde dalla durata di vita dei padri, altrimenti si dovrebbe applicar solo a chi, come me, ha goduto di un padre centenario. Ha a che vedere col ‘capitale’ familiare disponibile. Nel caso di Draghi di ottima levatura come si evince dallo stile di vita suo e dei suoi famigli. Avesse detto ‘figlio di Tiziano’, quella si sarebbe stata un’offesa.