Marchionne, i più buoni siamo noi!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lucia Del Grosso
Url fonte: http://www.luciadelgrosso.it/?p=2143

di Lucia Del Grosso – 28 agosto 2016

MARCHIONNE, COM’E’ BUONO LEI!

I grandi manager di impresa quando non sono indaffarati a togliere diritti ai lavoratori vanno a pontificare nelle università.

I grandi manager di impresa a volte si chiamano Starace e predicano la distruzione della resistenza al cambiamento (cioè a tecniche più raffinate di sfruttamento).

A invece volte si chiamano Marchionne e ammettono che sì, il mercato non sempre è un posticino delizioso e ci si incontrano individui aridi che pensano solo al profitto.

I grandi manager di impresa, sia che si chiamino Starace, sia che si chiamino Marchionne, pensano che “il potere che un’economia di mercato assicura in un’economia globale non è in discussione. Nessuno può trattenere il mercato a frenarlo, né cambiare le modalità con le quali funziona” (Sergio Marchionne – 27/8/2016).

I grandi manager di impresa, quando vanno a fare i fenomeni nelle aule universitarie, insegnano agli studenti il comandamento “Io sono il Signore tuo sistema di produzione, non avrai altro sistema di produzione al di fuori di me”. Se il sistema di produzione produce povertà e disuguaglianza a volte predicano di ridurre al silenzio e all’impotenza l’opposizione sociale, a volte sacrificano al dio capitalismo qualche briciola di profitto (degli altri, Marchionne continua a percepire 30 milioni di euro all’anno).

I grandi manager di impresa sono i rappresentati sulla terra del dio Sistema-di-Produzione-Capitalistico e celebrano messe che si concludono con l’elevazione dell’ostia-merce che non è un utensile, ma una cosa “imbrogliatissima, piena di sottigliezza metafisica e di capricci teologici” (lo si legge ne “Il Capitale”, qualcuno l’aveva detto che quando le merci cessano di essere prodotte per il mero consumo e invadono il mondo per generare profitto, allora si staccano dalle mani degli uomini e iniziano a vivere una vita trascendente, come quella degli dei, e decidono le fortune e le sfortune degli uomini).

I grandi manager sono i fortunati baciati in fronte dal dio Sistema-di-Produzione-Capitalistico e si possono permettere, a patto che nessuno bestemmi dio, di dire (non è detto fare, c’è di mezzo il mare) che bisognerebbe mitigare la massimizzazione dei profitti con la coscienza o l’obbligo morale.

Non con la politica, Marchionne ha parlato di etica, non di politica, come i parroci che esortano i fedeli alla bontà.

Perché i grandi manager aborrono la politica come Satana, e vorrei vedere, dato che la politica è la sfera dell’immaginazione di altri sistemi di produzione per soddisfare i bisogni degli uomini, alternativi alla produzione per la produzione che nulla ha a che fare con i bisogni materiali e spirituali delle persone.

Siate meno avidi, ma non create nuove parrocchie e votate SI’ al referendum (ricordo che Marchionne ha dichiarato il suo voto al SI’) per avere mica un Parlamento dove gli sfortunati possono avere rappresentanti agibili per frenare con le leggi, e non solo con l’esortazione morale, la cupidigia di lor signori, ma un governo in grado di esplicitare le potenzialità del mercato senza la rottura delle scatole delle opposizioni per 5 anni. Ma anche per sempre, perché ce l’hanno insegnato in tanti, per esempio Tocqueville, che una minoranza non agibile non diventerà mai maggioranza. Poi c’è sempre il richiamo all’obbligo morale di Marchionne, dato che non se la sente di rispettare l’obbligo civico di pagare le tasse in Italia.

I grandi manager ……. Ma chissenefrega dei grandi manager, io parlo alla sinistra e al suo faticoso travaglio per dare alla luce un’alternativa al sistema e che o sarà radicale, o sarà un’inutile dama di compagnia del PD e come tale destinata alla mummificazione.

Come sia possibile mettere in campo un’azione politica per trasformare questo sistema di rapporti sociali, che al massimo si richiamano al buon cuore e non al pensiero e all’iniziativa politica per combattere le indecenti disuguaglianze, civettando con il PD  che ne è il guardiano solo il cielo lo sa.

E mi destano sconcerto e fastidio le dichiarazioni soddisfatte di Oggionni e altri “miglioristi” sulla collaborazione nelle giunte del PD, dove l’incidenza della sinistra nell’amministrare le città a misura dei cittadini e non dei costruttori è pari alla carità di Marchionne nel combattere le iniquità. Cioè pari a zero.

Qui c’è da combattere una religione laica e noi si pensa a far vedere come siamo bravi compagni ad amministrare qualche manciata di euro dei bilanci, pensa te.

Spero che mi sia risparmiato di leggere comunicati sulle dichiarazioni di Marchionne della serie “Com’è buono lei!”.

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