Mara Carfagna: “Il nostro è l’unico schieramento che propone la continuità con Draghi. E questo ci sta premiando. Guarda a noi quella parte d’Italia che è arrabbiata per la crisi e che vuole esprimere anche un voto di protesta contro chi ha determinato elezioni anticipate in una fase così complessa”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Francesco Grignetti
Fonte: La Stampa
𝗗: 𝗠𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗖𝗮𝗿𝗳𝗮𝗴𝗻𝗮, 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗲𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮: 𝗶𝗹 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗣𝗼𝗹𝗼 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗱𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗮𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗙𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮. 𝗦𝗲 𝗹𝗼 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘃𝗮?
R: In realtà ho capito che era in atto una crescita più rapida del previsto quando, pochi giorni fa, ho letto un sondaggio su Mario Draghi: persino il 65% dei simpatizzanti di centrodestra è convinto che sia stato un errore mandarlo a casa. Il nostro è l’unico schieramento che propone la continuità con il metodo Draghi e, se risulterà possibile, il ritorno di Draghi stesso. Rispondiamo in tutta evidenza a una “domanda” del Paese. Guarda a noi quella parte d’Italia che è arrabbiata per la crisi e che vuole esprimere anche un voto di protesta contro chi ha determinato elezioni anticipate in una fase così complessa.
𝗗: 𝗟𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮, 𝗽𝗲𝗿𝗼̀. 𝗟𝗲𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲, 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗖𝗮𝘃𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗰𝗶𝗿𝗮̀ 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗶𝗿𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗱𝗱𝗿𝗶𝘇𝘇𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗯𝗮𝗿𝗰𝗮 𝗼𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗮?
R: Non voglio parlare di Forza Italia, anche per una questione di stile. L’errore politico che hanno commesso aprendo la crisi è stato molto grave, non è di quelli che si riparano facilmente anche con un leader così popolare.
𝗗: 𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗧𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗣𝗼𝗹𝗼, 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗳𝗲𝗻𝗼𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗲𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼.
R: Ah, quelli di “Calenda pariolino”. Etichette da quattro soldi. Noi difendiamo, e siamo i soli a farlo, il più grande investimento sociale degli ultimi vent’anni, il Piano nazionale di Ripresa. Le posizioni elitarie vanno cercate altrove, tra chi per posa ideologica chiede di ridiscutere quel piano, tra chi è pronto a liquidarlo, tra chi non lo ha mai votato e forse nemmeno conosce la sua portata sociale per i lavoratori, chi si sposta in treno, i pendolari, le madri lavoratrici, le decine di migliaia di ragazzi che non hanno il tempo pieno a scuola, i territori privi di servizi sociali o sanitari.
𝗗: 𝗣𝗮𝗿𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗦𝘂𝗱. 𝗠𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗯𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗶 𝗹𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝗠𝗲𝗹𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗶𝗻𝗶. 𝗧𝗲𝗺𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮?
R: Il sovranismo non ha prodotto nulla per il Sud, se non parole. Io, da cittadina meridionale prima che da ministro, ho avuto il privilegio di poter affrontare e avviare a soluzioni problemi endemici, difficoltà storiche. Non le posso fare l’elenco, cito solo tre iniziative-simbolo delle vergogne che abbiamo cancellato. A Messina stiamo abbattendo baraccopoli che erano in piedi da un secolo: centinaia di famiglie hanno già ricevuto case vere e proprie, e altre ne arriveranno a breve. A Bagnoli la bonifica era ferma da vent’anni: abbiamo nominato Commissario il sindaco di Napoli, gli abbiamo dato una struttura, abbiamo chiuso ogni contenzioso tra istituzioni, e ora la bonifica può ripartire. A Taranto abbiamo finanziato il ritorno di un grande cantiere navale nell’area della ex-Belleli, darà lavoro ad almeno duecento persone e costruirà un’opzione di sviluppo pulita, qualificata, certa.
𝗗: 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝘃𝗼𝘁𝗼 𝗺𝗲𝗿𝗶𝗱𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗳𝗼𝘀𝘀𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗰’𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗿𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗱𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮. 𝗤𝘂𝗮𝗹 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗿𝗶𝘁𝗼?
R: Chiediamo una revisione degli importi, che attualmente “puniscono” le famiglie numerose. E poi l’inserimento delle agenzie private nel meccanismo dell’offerta di lavoro e nella formazione, in associazione con il salario minimo. Nella nostra visione c’è un’equa proposta, un’equa formazione, un equo salario: se non ci stai perdi il sussidio. Di sicuro il Sud non ha problemi su questo, sfatiamo il mito dei meridionali sfaticati che vogliono vivere alle spalle dello Stato. I ragazzi meridionali, oggi, emigrano a migliaia proprio perché vogliono fare, crescere, guadagnarsi la vita.
𝗗: 𝗔 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶, 𝗶𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼 𝘀𝘂 𝗜𝘁𝗮. 𝗩𝗶𝗻𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗳𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗲, 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗮 𝘁𝗲𝗱𝗲𝘀𝗰𝗮. 𝗘 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗴𝗶𝗮̀ 𝘀𝗰𝗮𝘁𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗲𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮. 𝗖𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮, 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗲̀ 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝗼 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗿𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝘀𝗼𝘃𝗿𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮?
R: Il governo ha avviato la trattativa con un solido consorzio franco-americano, giudicandola più promettente di altre candidature. Spero in un buon accordo che chiuda questa estenuante partita, e credo che gran parte del Paese abbia la stessa speranza. Nella voragine Alitalia sono finiti oltre 10 miliardi di patrimonio pubblico, tasse pagate dagli italiani: l’unico, vero patriottismo, è difendere i cittadini da altri sprechi del loro denaro.
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