di Luigi Altea 30 luglio 2015
Quando penso a Giuda, immagino un uomo frustrato e ambizioso…con il mento allungato, il naso prominente, la bocca sghemba, il colorito giallognolo, l’ambiguità nello sguardo, la perfidia nel ghigno, la voce dell’eunuco…
Ma, contrariamente a voi, che siete maliziosi, io non penso affatto a Pietro Ichino, che con Giuda non ha proprio nulla da spartire.
Giuda, infatti, tradì una sola volta. Poi si pentì, getto via i trenta denari e s’impiccò.
Ichino, invece, è passato dall’incontro con don Lorenzo Milani a quello con Daniele Capezzone; dalla FIOM-CGIL a Scelta Civica; dallo Statuto dei Lavoratori al Jobs Act…
Ichino non si pente e persevera…
Ichino ha votato per Barabba e voterà assieme a Barabba…
Ichino non restituisce i denari e continuerà a passare alla cassa…
Ichino non rinuncia volontariamente alla vita e neanche al seggio…
Oggi, purtroppo, neppure i traditori sono come quelli di una volta!