Fonte: Originale
di Vincenzo Musacchio, 23 luglio 2018
Le mafie e la corruzione ormai imperversano in ogni angolo del Paese, operano indisturbate, grazie a leggi che non incidono efficacemente sulle continue evoluzioni del crimine organizzato ormai strettamente connesso alla corruzione. Le porte del carcere si aprono raramente a chi ruota intorno al giro delle mafie: professionisti, imprenditori e conniventi vari. Nonostante ci sia ancora chi ha il coraggio di denunciare, le forze di polizia e la magistratura non riescono a stroncare i due fenomeni che soffocano l’Italia. Siamo ormai una nazione allo sbando più totale!
Da parte della politica non arriva nessuna risposta, si pensa a salvare le banche, a fare leggi per le lobbies amiche, a strumentalizzare l’immigrazione ma la lotta alle mafie e alla corruzione resta ancora una chimera. Ci si occupa di tutto tranne che dei veri interessi del Paese e dei cittadini. La cosa più grave è che tutto ciò accade grazie alla più totale indifferenza della maggioranza delle persone. Ormai anche le ultime celebrazioni in memoria delle vittime di Capaci e di Via D’Amelio hanno avuto una mobilitazione irrisoria sostenuta soprattutto dalla rete. Iniziative queste che in qualsiasi altro paese d’Europa, avrebbero ottenuto milioni di adesioni. Non a caso quasi tutti gli altri paesi europei hanno ricordato Falcone e Borsellino come un atto morale dovuto, consentendo ai cittadini di ricordare persone che hanno combattuto il malaffare anche a costo della loro vita. Questo menefreghismo mi ha molto amareggiato e non lascia possibilità ai giovani che invece hanno sempre più bisogno di esempi positivi.
La triste realtà è questa! E’ per questo motivo che negli ultimi anni, tantissimi giovani, a ragion veduta, vanno via. La maggioranza degli italiani sono rassegnati, totalmente passivi anche dinanzi alle mafie e alla corruzione dilaganti, a patto che non queste non li riguardino in prima persona. Lo Stato è percepito come un ente vessatorio, e non come un “sostegno”, e tra la gente non c’è più “spirito di comunità”, ognuno ormai pensa al proprio orticello. Oggi, con mafie e corruzione ai massimi livelli, al più totale menefreghismo si aggiunge la piena condivisione. Gli italiani votano le promesse più convenienti e più convincenti, senza guardare nemmeno chi siano i candidati.
La degenerazione massima del partitismo è riuscita a fare eleggere anche i cialtroni più incredibili, che hanno persino difficoltà a esprimersi in italiano corretto. Se si candidasse un asino (con tutto il rispetto dell’animale sia chiaro), nei cd. “collegi blindati” dove si raccolgono ancora consensi plebiscitari, sarebbe eletto anche l’utilissimo equide e siederebbe tra i banchi del Parlamento e se vi fosse un convertitore dal raglio alla voce probabilmente potrebbe anche tenere qualche discorso parlamentare persino migliore dei tanti che si sono uditi in questi anni.
(Vincenzo Musacchio, direttore scientifico della Scuola di Legalità
“don Peppe Diana” di Roma e del Molise).