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Ma cos’è diventata la sinistra italiana? Dagli eredi del blairismo, socialisti, democratici di sinistra ai democristiani,sovranisti e rossobrunisti.
Chi si spaccia per progressista sposando valori propri di destra. Ma la sinistra per essere tale deve ricominciare a difendere i soggetti deboli della società parlare non di generico “popolo” ma distinguere fra chi possiede solo la forza lavoro e chi possiede o gestisce i mezzi di produzione, perchè la società è cosi suddivisa, rispolverando Marx e la lotta di classe, “un concetto tutt’altro che superato”.
La geografia del parlamentarismo, è invece tutta concentrato verso, ben che vada, al centro. Il vecchio centro democristiano. E’ anche il nuovo partito di Renzi non è che un surrogato del centro democristiano, come il M5S di Di Maio che guardano a destra. Come recitava un vecchio aforisma democristano doroteo.
A destra poi viene rispolverato la vecchia triade ” Dio, Patria e Famiglia” (e non parliamo da che bocca escono simili “valori”). Il linguaggio che utilizzano parla di anti-Sistema pur vivendo nei salotti televisivi del Paese. I suoi adepti subiscono, oggi, la fascinazione per la Russia di Putin o per la Siria di Assad, trattano i diritti civili come folklore borghese, denigrano il femminismo e, soprattutto, invocano l’innalzamento delle frontiere per fermare l’invasione dei migranti.
Ecco perché di “sinistra” oggi rimangono solo i valori, le esigenze, nella società, ma nelle istituzioni e nella rappresentazione parlamentare e mass mediatica vi è un vuoto ed una assenza epocale!
Se solo si pensa che nei Tak Show televisivi per compensare la presenza di voci di posizioni di destra si invita come “contraddittorio” Sansonetti o ben che ci vada la Parietti!!!!!
