Ma D’Alema che v’ha fatto? Lo chiedo sul serio, così magari lo capisco

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Andrea Colombo
Fonte: Jobsnews.it

di Andrea Colombo – 10 aprile 2018

Se c’è una cosa che accomuna i sinistri di PaP e i destri renziani è il conato che li coglie al solo sentirlo nominare. Noi al manifesto lo abbiamo trattato peggio di qualsiasi altro giornale, di destra o di sinistra, negli anni del fulgore, quando la stragande maggioranza dei giornalisti stava in ginocchio con la lingua penzoloni. Però questo anatema mica lo capisco tanto. A conti fatti tra i leader della filiera Pds-Ds-Pd è stato di gran lunga il migliore.

Come segretario non risulta che abbia massacrato oppositori come va di moda oggi. Diventato premier non è rimasto segretario, come altri hanno scelto di fare, e si è dimesso dopo una sconfitta molto meno grave di quella del referendum di Renzi, senza pretendere di tornare segretario perché aveva sloggiato da Palazzo Chigi. Non ha mai promesso di andarsene in Africa, però lontano dal Palazzo è andato davvero.

Incidentalmente è anche il segretario che ha cacciato il primo governo Berlusconi in 8 mesi, e non stiamo parlando del Berlusconi del 2001, già disinnescato.

Ha fatto la bicamerale con Berlusconi e Travaglio ancora stramaledice. Va da sé che la Costituzione è meglio cambiarla fregandosene di chi rappresenta oltre metà del Paese, come volevano fare prima Berlusconi e poi Renzi, che peraltro con Berlusconi ha governato e spera di tornare a governare. Giusto?

Ha destabilizzato con le sue critiche il governo Prodi, e chi se ne frega se quelle critiche erano sacrosante e se Prodi si è destabilizzato soprattutto da solo senza avere il coraggio, tra il ’96 e il ’98, di fare nulla di quello che aveva promesso. Salvo entrare nell’euro “col primo gruppo”.

Però poi ha fatto il governo con Cossiga. Invece di correre al voto per regalare al centrodestra una vittoria certissima. Un vero sciagurato.

Ma ha bombardato il Kosovo! Vero, come avrebbe fatto qualsiasi premier al suo posto e in un governo sostenuto anche da chi oggi reputa PaP troppo moscia.

E’ stato vittima del blarismo imperante negli anni ’90 e per questo al manifesto lo abbiamo strapazzato in centinaia di articoli. Però non ha portato il conflitto con la Cgil oltre la sede congressuale e non ha provato a mettere davvero le mani sull’art.18.

Come ministro degli Esteri del secondo governo Prodi è stato tra i migliori in campo e decisamente l’ala più di sinistra di quel governo, e credo che questo non lo neghi nessuno.

Così torno a chiedere: con tutte le critiche che merita, cosa v’ha fatto D’Alema?

-.-.-.-.-.

Paolo Marchesani: Non è problema di merito, lo sanno che ha capacità tra le più elevate. Paga il suo carattere che oggettivamente non è da leader e, anche la sua ambizione. È diventato però l’obiettivo di molti, tra i quali quel geniaccio di Travaglio e similari che da molto sparano su di lui a prescindere. Tra i risultati di tutto ciò c’è la condizione attuale che, vista da dove si vuole, si commenta da sola con i suoi personaggi.

Gabriele Pastrello – ARTICOLO LUCIDO E IN GRAN PARTE CONDIVIDIBILE. TRANNE UNA DIFESA TROPPO D’UFFICIO QUANDO DICE: Però poi ha fatto il governo con Cossiga. Invece di correre al voto per regalare al centrodestra una vittoria certissima. Un vero sciagurato. NO NON CREDO PROPRIO. IL CENTROSINISTRA AVEVA VINTO UNA GUERRA, L’ENTRATA NELL’EURO. ADESSO SAPPIAMO CHE SONO DOLORI. MA ALLORA BEN POCHI LO PENSAVANO E NON SEMPRE PER LE RAGIONI GIUSTE. IL CENTRODESTRA ERA DISUNITO, E BERLUSCONI NON AVEVA ANCORA DIGERITO L’ESTROMISSIONE DAL GOVERNO E LA ROTTURA DEL SUO PRIMO CARTELLO ELETTORALE, UNA VITTORIA DEL CENTROSINISTRA ERA PIU’ CHE PROBABILE. MA AVREBBE DOVUTO IN QUEL MOMENTO AVERE COME LEADER PRODI E BAFFINO AVEVA FRETTA. E COSI’ PREFERI’ L’OFFERTA DI COSSIGA DIMENTICO DEL TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES

Antonella Falcone: Cosa ha fatto? Ha deluso le aspettative di chi di sinistra lo è davvero, non come lui che lo ha sempre detto a denti stretti vergognandosene. Ha voluto identificarsi con la sinistra ma con tanti “ma” e con tanti “però” che sapevano di destra liberista (o liberale come egli ha sempre ripetuto, intendendo lo stesso significato però). Cosa si ha contro di lui? Poteva essere il migliore (anche più di Berlinguer) e non lo è stato. Una promessa delusa. Poi è ovvio che se paragonato a quegli insulsi di oggi allora assurge al podio di politico fine e competente. Ma questo si può dire di tanti se paragonati con quelli di 50-100 anni fa.

Paolo Marchesani D’Alema non è un oracolo. È un uomo politico che di contraddizioni ne ha e che ha fatto degli errori. Tutto ciò premesso, va però riconosciuto che, almeno negli ultimi anni, specie da quando il PD è finito in mano a Renzi, da fuori sta facendo analisi e indica anche delle soluzioni che quantomeno meritano di essere considerate . Le ha anche sostenute ai tempi di art. 1 e poi di Liberi e Uguali. Il problema è che nessuno le ha considerate e, su quel diavolo di D’Alema ci si è limitati, dal PD e dalla sinistra a dare dei giudizi sommari, spesso di condanna senza appello. Io ho avuto la sensazione che lui e le sue idee erano da scartare ma, in compenso, nessuno ha fatto di meglio. Certo adesso è fin troppo scontato che verranno fuori le vecchie critiche unite all’indiscutibile flop elettorale. Il vero problema è che o si riparte sulla base dei temi che sostiene lui, ovviamente confrontate e arricchite da altre allo stesso livello, oppure per la sinistra italiana e non solo, è finita.

Wanda Orrù Cabras D’Alema essendo troppo inteĺigente, mette in risalto il problema della loro mediocrità.

-.-.-.

Antonio Merola Devo essere chiaro, D’alema insieme a tutto il gruppo dirigente ex Pci/Pds/Ds non è stato all’altezza del compito enorme che aveva d’avanti aggiornare la strategia politica alle nuove condizioni post 89, invece quella generazione ovviamente in buona fede si è divisa una parte si è arroccata in un presunto fortino ed un altra ha preso il largo, assorbendo e seguendo pedissequamente il paradigma glibalista e neoliberista, poi il salto suicida i ulteriore nel pd con hli eredi della sinistra Dc, finale arriva Renzi e toglie igni dubbio, il Pd è riformismo liberale, e non vi è spazio per nessuna idea di ispirazione solidale/sicialista. D’alema conprende che è finita e pensa ad un nuovo inizio, salvare una presenza, in parlamento di una sinistra di governo, troppo poco, ma poco non vuol dire nulla ! Quindi dobbiamo dare tempo e capire meglio!

Antonio Merola Ricordo che Ho Chi Min, nelle sue peripezie quando torno dalla cina clandestinamente in Vietnam, resto due anni nella boscaglia nutrendosi di espedienti, qui si pensa che basta una convention per cambiare il mondo, prego atterrare nel mondo reale! Basta settarismi, bisogna fare un lavoro di sintesi di tutte le realta delle diaspore politiche e sociali e fare una federazione delle diverse realta, fare un patto di azione comune su obiettivi (pochi condivisi), tutti e quando dico tutti intendo tutti!!! Parliamo di cose da fare, qui e adesso! Ne abbiamo a volonta!

Francesco Cosentino D’Alema “gode” della massima ostilità pubblica,alimentata dai giornalisti (che ha spesso tenuto a distanza) e dai suoi modi freddi e sarcastici, quanto di più lontano dal piacionismo che è la cifra comportamentale, il tono di fondo di qualsiasi esponente politico.Odiato per una intelligenza superiore,questa viene trasformata in furbizia che trama nell’ombra.Ad una politica orfana di Andreotti la parte in commedia è stata assegnata a lui.Il suo potere occulto viene sopravvalutato ma il nostro preferisce che l’errore persista….

Antonella Fabriani Rojas Però la sindrome della murena ce l’ha (sta nella tana al buio per molto tempo, esce improvvisamente per mordere e si rintana retrocedendo.
 (Lo considero superiore per intelligenza a tutto il Pd odierno messo insieme)
-.-.-.-.-.
Luca Bergonzi Sono d’accordo sulla critica al blairismo (anche se all’epoca aveva anche un senso ‘pragmatico’ e oggi no… tant’è che le critiche al PD renziano proprio su questo punto sono più ‘stringenti’). Detto ciò il ‘rancore’ caratteriale di D’Alema non è una critica politica: ha manovrato sempre per portare avanti la sua linea. Esattamente come hanno fatto i Veltroni e i Fassino di turno (che non mi sembra fossero degli agnellini). Di critiche sul merito in pratica non ne hai fatte. Poi se fosse così livoroso e attaccato al potere come dite voi non avrebbe agito come ha fatto: come Segretario è sempre stato impeccabile sia nella ‘sintesi’ tra le diverse anime del partito che nell’autocritica (se un Renzi avesse seguito il suo esempio avrebbe dato le dimissioni decine di volte). Tutti a parlare di rancore. Ma quando sentite parlare un Lotti, un Renzi o un Giachetti allora cosa dobbiamo pensare?
……Non so, secondo me l’esperienza ulivista stessa è stata alla base della ‘deriva’: indubbiamente c’è un abisso tra la forza progettuale di quell’esperienza e quella del PD degli ultimi anni. Però l’Ulivo fu appunto la base dello sdoganamento del ‘neocentrismo’ blairiano. Come hai detto tu Renzi è il risultato di una serie di fallimenti della sinistra. L’esperienza ulivista sta alla base di quel processo. Lo stesso D’Alema di cui parlavamo ne era un promotore (programmaticamente oltre che politicamente). Ma, come ho detto all’inizio, è indubbio che quel tipo di esperienze, anche se deleterie a lungo termine, all’epoca avevano un loro senso. Era un altro mondo, un’altra Italia. Sono assolutamente d’accordo sulla dialettica ‘correntizia’: il progetto iniziale del PD in fin dei conti era quello e, fino al 2013, si è perseguito quel modello (la competizione Franceschini-Bersani ne fu un esempio). Però appunto già allora si era persa la capacità di presentare un programma ‘davvero di sinistra’. L’Ulivo stesso fu, insieme con l’Unione, il tentativo di ‘sfondare al centro’ seguendo una impostazione da ‘new labour’. Lo fu in un’epoca in cui progressismo faceva rima con europeismo e antiberlusconismo. Ma sinistra non vuol dire solo questo. Quando il mondo è cambiato nuovamente il PD non è stato in grado di elaborare un pensiero sociale intelligente. La colpa non è degli iniziatori di questa ‘deriva’ (Prodi e D’Alema) ma di chi non è in grado oggi di cambiare. Indubbiamente il labour andrebbe preso a modello, non tanto per la sua dialettica interna quanto piuttosto per la sua evidente capacità di intercettare i ‘movimenti’ del popolo. Non per nulla sono stati i primi a elaborare la terza via. Noi nei ’90 li abbiamo copiati con entusiasmo. Forse dovremmo riprendere spunto da loro adesso. Ma forse è troppo chiedere una ‘svolta a sinistra’ a un partito come il Pd ormai.
Rosolino Martorana Questa è un’epoca nella quale i politici come D’Alema sono fuori tempo. Al popolo del Grande Fratello, dell’Isola dei famosi, di Segreto, C’è posta per te, cosa vuoi che glie ne possa importare di quello che dice D’Alema sul futuro dell’Europa? Ecco è questo il punto!!! l’Italia non è più quella di 30 anni fa!!! I
valori di riferimento come si vede sono altri e i politici come D’Alema non sono di moda.
-.-.-.-.-.-.
Stefano Moretti – “Come segretario non risulta che abbia massacrato oppositori come va di moda oggi”
Infatti: Berlusconi si è arricchito illecitamente e ha consolidato il suo potere televisivo sugli italiani, e Bossi si è arricchito ed è entrato pure nel governo.
– “Ha fatto la bicamerale con Berlusconi […] la Costituzione è meglio cambiarla fregandosene di chi rappresenta oltre metà del Paese”
La Costituzione era meglio lasciarla com’era, anziché provare a spartirsi il potere con “l’oppositore”, facendosi per altro dettare l’agenda e poi fregare da lui
– “Ha destabilizzato con le sue critiche il governo Prodi”
Per l’ansia di diventare “il primo premier ex-comunista dell’Europa occidentale”. Poi non contento ha fatto sì che il Prodi-bis nascesse moribondo, infilando i Mastella nei ministeri chiave (mentre Bertinotti si crogiolava nella sua poltroncina di Presidente della Camera)
– “Però poi ha fatto il governo con Cossiga. Invece di correre al voto”
Visto che l’obiettivo era scalzare Prodi per andare al governo lui, fu una mossa perfettamente logica e consequenziale. Nessuno lo critica perché è fesso, d’altronde
– “Ma ha bombardato il Kosovo! Vero, come avrebbe fatto qualsiasi premier al suo posto”
Peccato che chi ha votato per lui sperava in un governo che prendesse gli ordini della NATO in tutt’altra considerazione, anziché uno che coniasse ossimori come “guerra umanitaria” pur di rimanere nel giro dei “bombardatori di sinistra”, tipo Clinton e Blair
– “non ha portato il conflitto con la Cgil oltre la sede congressuale e non ha provato a mettere davvero le mani sull’art.18”
Che cuore d’oro. Peccato che la prima precarizzazione del lavoro, ovvero l’invenzione dei CoCoCo, sia avvenuta con la legge Treu con la sua piena approvazione e l’ignava non-reazione dei sindacati “amici”.
Aggiungo: insieme all’amico-nemico Veltroni, e in combutta col nemico-amico Berlusconi, ha provocato una mutazione antropologica nel popolo italiano e in particolare in quello di sinistra, ormai capace di intendere come “di sinistra” uno come Renzi, di credere che favorire gli im-prenditori faccia bene ai lavoratori, di accettare come un dato di fatto che bombardare civili inermi sia un accettabile rischio di guerra.E infatti gli italiani sono sempre più di destra e quelli meno di destra votano i 5 Stelle.

Adesso spiegatemi che cosa d’altro avrebbe dovuto fare, per stare cordialmente sulle palle a chiunque si reputi di sinistra, e soprattutto quale malato imprinting vi costringe a sopportare ancora la sua spocchia. Così magari lo capisco.

Giuliano Giuliani D’Alema? Tanto di cappello. Peccato, però, come anche tanti ‘arguti’ commentatori, che non abbia capito che una Sinistra come quella da lui, e da LeU, vagheggiata, non ha più spazio nel 2018, perché quasi più nessuno ne sente l’esigenza. E il voto sembrerebbe confermarlo. Non sussistono più quelle condizioni dei secoli scorsi, non esiste più ‘quel’ proletariato. Oggi le istanze di sinistra andrebbero concentrate in un moderno partito ‘democratico’, libero, o quantomeno non ostaggio, di pulsioni troppo ideologiche o massimaliste. Un partito, insomma, sul modello di quello americano, che non ‘spaventi’ gli elettori di centro, e che lo regali alla destra che, con scaltrezza, si è presentata alleata alle elezioni. Cos’è accaduto, invece? D’Alema non ha accettato questa nuova realtà. Il suo orgoglio di fine esponente della sinistra ha mal sopportato l’essere passato in secondo piano, ed ha iniziato una guerra al ‘troppo’ dinamico Renzi, rimproverandogli una scarsa aderenza ai consueti canoni della sinistra e trascinando con sé i vari Civati, Grasso, Speranza & c., convinti, secondo me a torto, di possedere ricette migliori per rimettere in carreggiata il Paese. … Questa guerra fratricida, ricorrente nella sinistra, ha gettato discredito su tutta quest’ area elettorale, apparsa sconcertata, e di questo se ne è giocata l’opposizione, da Salvini al M5s, che hanno saputo giocare meglio le proprie carte, anche barando platealmente con delle promesse oggettivamente irrealizzabili. Il risultato, per molti aspetti prevedibile, è stato che l’unico partito democratico accettabile al giorno d’oggi né è uscito ingiustamente penalizzato, benché avesse riportato il Paese alla ripresa. Così, com’era stato ampiamente pronosticato, e nonostante i tanti avvertimenti, D’Alema & c. hanno finito per spianare la strada alla destra.
-.-.-.-.-.
Folco Mileto Ha inteso sempre di conservare onestà intellettuale e dignità. E se devo proprio affermare qualcosa di riduttivo nei suoi atti non solo politici – anche io ho bisogno di capire -, indico l’errore strategico più grande nella comunione con gli altri partecipanti al PaP, di perlomeno ‘surreale e stravagante’ motivazione. Tutto sommato non credo più di tanto che abbia tradito la sua posizione di nascita né che abbia mai rinnegato convinzioni legittime. Ineluttabile e prevedibile la conclusione nella quale (secondo me ed obtorto collo)si sia sentito coinvolto. Nihil novi sub celo.
Walter Tonietti È stato rottamato all’apice della sua maturità politica, dopo aver meditato anche sugli errori commessi.
Sono convinto (lo affermo senza alcuna ironia) che oggi, dopo l’ultimo dei suoi errori, sia ancora meglio.
Oggi sarebbe un ottimo ministro, o perlomeno direttore di una importante scuola politica..
-.-.-.-.
Idanna Matteotti L’intelligenza (soprattutto se affilata da sferzante ironia) in questi tempi depressi da analfabetismo politico funzionale appare difetto mostruoso.
-.-.-.-.
Pupa Niolu Il suo errore più grande è stata la “fascinazione” verso Blair e Clinton che lo ha indotto a fare alcuni errori e ad abdicare ad alcuni principi propri della sinistra ,per il resto è e rimane uno dei migliori uomini della sinistra italiana per preparazione ed intelligenza.Nessun termine di paragone con il Renzi.
Fabio Roncaglia Il primo governo Berlusconi cadde per un’operazione orchestrata da D’Alema grazie ai voti contrari proprio della Lega. “La Lega è una costola della sinistra” è una frase che viene attribuita a D’Alema quando invece lui disse una cosa molto più semplice che oggettivamente corrispondeva e corrisponde tutt’ora a verità: molti lavoratori iscritti a sindacati come la fiom o la Cgil più in generale purtroppo votavano e votano Lega… È una realtà che va affrontata con serietà
-.-.-.-.
Fernando Antonio Sanapo Leggo molte considerazioni Pro o contro il presidente D’ALEMA ,francamente nemmeno a me stava simpatico per via del suo sarcasmo poi ho avuto modo di conoscerlo MEGLIO nell’ultima campagna ELETTORALE ( era candidato ne collegio dove ho avuto il piacere di votare ) ho votato per LeU ho conosciuto meglio il presidente D’ALEMA ,devo pensare che invece di scegliere un collegio uninominale al senato con una formazione politica appena nata con tutte le incognite del caso , perché il presidente non ha optato per un collegio sicuro ? ( Se avesse avuto sete di potere e di ricchezza ) poteva farlo ! PERCHÉ Renzi e i suoi lo attaccavano giorno e notte ( invece di inveire contro di Maio ,salvini ,Berlusconi ecc. ) ? Qualcuno ricorda che il presidente D’ALEMA si è messo da parte 5 anni fa ” VOLONTARIAMENTE ” SI PUÒ RIFLETTETE SU TUTTO CIÒ ? NON MI PARE SIA MAI STATO COINVOLTO IN APPROPRIAZIONI INDEBITE ,FURTI AI DANNI DELLO. STATO ,SCAMBIO DI VOTI , DECORRENZA DEI TERMINI ,PROCESSI LUNGHI PRESCRIZIONI BREVI ,VENDITA DI AEREI A PAESI TERZI A SCOPO DI LUCRO E ALTRO ANCORA ! CON SARCASMO PRESIDENTE ,PREFERISCO IL SUO SARCASMO ALLE C…… DI ALTRI POLITICI SENZA SPESSORE ,ANZI PROPRIO NULLI !!!
Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.