Nella città di Praga c’è un orologio del secolo XV, una meraviglia per la sua costruzione per misurare le ore e poi l’indicazione delle eclissi e il corso dei pianeti sullo Zodiaco. La leggenda sulla sua costruzione parla di un orologiaio che ebbe un dono speciale dal Cielo per progettarlo e costruirlo. Dopo la sua morte nessuno più riuscì a farlo funzionare. La leggenda aggiunge che l’orologiaio era un uomo molto semplice e non istruito. Il Governatore per invidia volle farlo accecare. Egli allora alla fine della sua vita chiese di potersi avvicinare alla sua creatura e quando ciò gli fu permesso con una manipolazione lo mise fuori uso al punto che mai nessuno più riuscì a farlo funzionare.
È una leggenda che ha sempre agito sul sentimento della esistenza di Lucifero e Mefistofele e dell’equilibrio tra essi. Infatti la storia comincia con l’equilibrio, per mezzo della grazia l’orologiaio acquista la capacità di costruire un orologio straordinario senza egoismo né protagonismo. Era un uomo semplice e non istruito e ciò indicava che non c’era traccia di Lucifero né di Mefistofele nella sua anima e si trovava sotto l’influenza di poteri buoni ed evolutivi.
Nel Governatore vediamo la presenza di Lucifero da un lato e quando Lucifero appare c’è Mefistofele che si avvicina con le sue manipolazioni. Quindi il bene si pone tra le I due poli opposti. Nelle leggende del passato si percepisce molto bene questa presenza. È importante tenere presente che ancora nei secoli XV e XVI la gente aveva il sentimento di percepire Mefistofele e Lucifero negli eventi della vita anch’esso se non usava questi nomi.
Quindi in questa leggenda vediamo il principio luciferico nel Governatore che mosso dall’egoismo vuole possedere da solo l’orologio, e la presenza di Mefistofele nella azione che porta al guasto dell’orologio. Perché ogni volta che Lucifero appare lì si presenta anche Mefistofele. Ma anche dalla forma dell’orologio vediamo i sentimenti della gente riguardo Mefistofele e Lucifero. Infatti nell’orologio c’erano anche la figura della Morte da un lato e due altre figure dall’altro.
Una di esse era un uomo che sosteneva una borsa di denaro, l’altra era un uomo che sosteneva uno specchio in cui si guardava costantemente. Sono due figure emblematiche, l’avaro ricco che è la personalità mefistofelica e il vanitoso che è quella luciferica. L’orologiaio aggiunge dall’altro lato la Morte come punto di equilibrio per ricordare la costante alternanza della vita tra nascita e morte e nuova vita tra i due principi suddetti. L’orologiaio che costruì l’orologio pose dunque le figure dell”avaro e del vanitoso ai lati opposti della Morte. Poi c’era un’altra cosa geniale che era stata ideata. Ogni volta che l’orologio stava per battere l’ora la Morte cominciava a muoversi per prima, accompagnando il suono della ora e poi indicava l’avaro e finalmente il vanitoso. Tutto ciò era lì per essere visto e sicuramente faceva grande impressione sulla gente. Perché quando stava per battere la ora la Morte in forma di scheletro apriva la bocca e la gente vedeva dentro di essa un uccellino che anelava per liberarsi. Ma appena finiti i rintocchi la bocca si rinchiudeva e rimaneva chiusa per un’altra ora.
La gente sapeva che in questo aprire e chiudere la bocca si celavano altri profondi misteri. E la visione della marcia dell’orologio faceva impressione sulla gente e la edificava moralmente da vizi e tendenze.
Oggi la consapevolezza dagli esseri spirituali è scomparsa dalle nostre coscienze e con essa la capacità di mantenerci in equilibrio. Il sentimento che percepisce la spiritualità nel mondo retrocede per fare posto alla indagine sensoriale.
Riusciremo a capire per esempio il significato profondo del guasto dell’orologio?
FILOTEO NICOLINI