Fonte: Lucia Del Grosso
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di Lucia Del Grosso – 2 agosto 2015
Proprio in questi giorni una schermaglia polemica tra Renzi e la CGIL mostra come opera la disintermediazione tra leader e masse di cui trattavo nel post PERCHE’ ADERISCO A “FUTURO A SINISTRA”/1 su questo blog.
Battutaccia di Renzi: “Il sindacato ha più tessere che idee”.
Il leader che si rivolge direttamente alle masse evita i pensieri complessi, ammesso che sia in grado di concepirli (in genere no, il suo profilo è quello del pragmatico).
E’ per il cittadino/elettore come il conoscente con il quale si prende il caffè al bar: simpatico, amichevole, brillante. Altrimenti non ci prendereste il caffè insieme (sì, ma fareste governare un Paese, al simpaticone?).
Per cui comunica a battute che non generano nessun reale dibattito, semmai scatenano le tifoserie. Quale discussione può seguire alla freddura “il sindacato ha più tessere che idee” che ha la stessa profondità concettuale di “signora mia, non ci sono più le mezze stagioni”?
In realtà questa semplificazione che deve arrivare dritta dritta alle orecchie del cittadino/elettore serve a bypassare qualche idea del sindacato, che invece deve essere silenziata dal vociare da bar.
Infatti: uno studio dell’Ufficio Fisco e Finanza Pubblica della CGIL ha rilevato, per quanto riguarda la detassazione della prima casa, che per otto milioni di contribuenti, quelli delle due fasce di versamento più basse, l’imposta esentata sara’ di circa 55 euro (pro-capite), mentre per un milione di contribuenti più ricchi, appartenenti alle due fasce di versamento più alte, il risparmio sara’ in media di circa 827 euro. Lo sconto per i 35.700 proprietari di case di lusso di maggior valore, arriverà in media a circa 1.940 euro.
Non solo: le mancate entrate derivanti dall’abrogazione di Tasi e Imu saranno coperte dai tagli sui servizi, di cui i ceti più abbienti usufruiscono meno dei ceti più poveri, che perciò saranno fregati due volte dall’amicone che fa le battute come al bar davanti a cornetto e cappuccino.
Ora, può essere che il sindacato debba rinnovare le sue idee, anzi, credo che sia in ritardo sul fronte della rappresentanza dei precari e delle partite IVA, per esempio.
Ma intanto la sua forza organizzativa, che deriva dalle tessere (spiegatelo a Renzi), consente al sindacato di impiegare risorse umane e finanziarie per analizzare gli effetti della demagogica abolizione della tassa sulla prima casa e smascherare gli interessi ai quali corrisponde: ai possessori degli attici di Piazza Navona, come ha osservato Fassina.
Di qui l’attacco alla burocrazia del sindacato: ma certo! E’ quella burocrazia che elabora studi e ricerche che scoprono il gioco del leader simpatico e buontempone, quello che ti parla a tu per tu, mica parla con gli apparati novecenteschi (anche perché il furbastro sa che ai numeri della CGIL deve poter contrapporre qualche altro dato certo e, ehm, la faccenda si complica). Mica in tutte le case esistono centri di ricerca, e nemmeno uno per ogni condominio. Ma c’è la televisione che dirama l’ultima trovata del leader umorista.
Il leader “solo al comando” che spazza via i momenti di aggregazione politica e sindacale vuole il cittadino/elettore “solo alla rassegnazione”, simmetricamente.
Io invece voglio, accanto al sindacato, una casa comune che raccolga quelli come me, per condivisione di destino o di idee, quelli che non si rassegnano.
“Futuro a Sinistra” è per i non rassegnati all’uomo solo al comando, nasce come progetto collettivo e crescerà come progetto collettivo.