L’omofobia e la transfobia violano la dignità umana

per Vincenzo Musacchio
Autore originale del testo: Vincenzo Musacchio
Fonte: Originale

di Vincenzo Musacchio  13 agosto 2018

L’ultimo episodio è di ieri. Colpiti selvaggiamente perché gay: è quanto denunciato da Mauro Padovani, un fumettista italiano da tempo residente in Belgio. Sono preoccupato. L’ondata di sessismo e omofobia che percorre l’Europa non è solo pericolosa di per sé, ma anche per le letture che ne sono date e che spesso creano nell’opinione pubblica un orientamento fortemente discriminatorio. Troppo spesso in questi casi passa l’idea che la violenza di genere o di orientamento, che ha purtroppo raggiunto numeri e dimensioni allarmanti, sia connessa con la giustificazione della differenza esistente tra esseri umani.

E’ bene sgombrare il campo da ogni minimo dubbio: l’omofobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e comprimono la libertà e gli affetti delle persone. Qualunque forma di persecuzione in base all’orientamento sessuale costituisce, sempre e comunque, una violazione inaccettabile dei diritti fondamentali della persona umana. Gli atti d’intolleranza si esprimono in violenze verbali o derisioni, altre volte danno luogo a minacce, fino a giungere, talora, ad aggressioni fisiche. Si tratta di manifestazioni che feriscono l’intera società, che è indebolita nei suoi valori fondamentali di convivenza pacifica. Che cosa fare in queste circostanze?

Le strade da seguire sono due: prevenzione e repressione. In base alla prima strada va subito detto che l’omofobia e le varie discriminazioni a essa connesse, rappresentano senza dubbio un problema di deficit culturale. La questione da risolvere riguarda la formazione di una coscienza collettiva plasmata sui criteri dell’accettazione dell’altro inteso come soggetto diverso dal sé. Occorrerà una rivoluzione culturale che inizi sin dai primi anni di vita di un individuo e che sensibilizzi all’inclusione e soprattutto alla conoscenza approfondita di molte realtà oggi totalmente ignorate perché ritenute a priori nemiche. Sulla seconda strada, i percorsi repressivi seguiti dai diversi legislatori europei sono due: il primo mira a garantire la tutela delle persone LGTB mediante l’introduzione di norme antidiscriminatorie generali, che contemplino al loro interno in modo implicito o esplicito anche i casi di discriminazione per l’orientamento sessuale; il secondo propone il perseguimento del medesimo obiettivo tramite l’introduzione di norme che sanzionano in modo specifico azioni e comportamenti esplicitamente omofobici, ossia quegli atti violenti o d’incitamento, anche solo verbale, all’odio nei confronti della comunità omosessuale. L’Italia attualmente non si allinea all’Europa né sotto l’aspetto preventivo né repressivo. Personalmente sono convinto che non sarà una legge in questo campo a fermare la stupidità umana.

(Vincenzo Musacchio, giurista

e già docente universitario di diritto penale)

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