di Alfredo Morganti – 3 febbraio 2018
Adesso ‘Repubblica’ racconta che Renzi avrebbe detto ai ‘suoi’ di ignorare Liberi e Uguali tanto si tratterebbe di un voto “non utile”. Andatevi a risentire Porta a Porta e vi farete un’altra idea. Lì il segretario del PD ha detto che ogni voto dato alla sinistra radicale, a LeU (“al partito di D’Alema”) sarebbe un voto dato a Salvini (non pure a Berlusconi che ci è alleato, ma solo a Salvini).
Quindi mettiamoci d’accordo: o LeU deve essere ignorata, oppure la si trasforma in un bersaglio, e la si attacca con gli argomenti più beceri. D’altra parte, dire che non va attaccata adducendo il motivo che il suo voto non sarebbe utile, non è la stessa cosa che indicare il ‘voto utile’ quale mainstream elettorale, e dunque l’attacco diretto a LeU, come strategia da perseguire? Tant’è che, per quanto Renzi chiacchieri in modo tronfio, la formula PD si riduce a due capisaldi: voto utile + bonus, e poc’altro.
Di qui, da questo rinsecchito doppio binario propagandistico, i piddini non schiodano proprio e nemmeno potrebbero: quali altri argomenti proporre, ai quali non rispondere di getto: ma perché non lo avete fatto quando eravate (e siete ancora) al governo invece di predicarlo oggi per il futuro? Ma la domanda vera è un’altra: ma Berlusconi è d’accordo col replay dei bonus? Vi siete già parlati? Che dicono ad Arcore degli 80 euro surplus, che si ripropongono come una realtà maggiorata, come se si fossero accesi gli special? Non è che vi vendete un’idea, la solita, senza prima sentire il compare?