Fonte: facebook
di Alfredo Morganti – 17 novembre 2014
L’Italia è sommersa dal fango ed è sotto un diluvio di pioggia. Ci sono morti e sfollati. Ci sono città e campagne allagate. Cresce l’insicurezza legata ai fenomeni naturali, che non è ‘naturale’ a sua volta ma dipende da anni di pessima gestione del territorio e da una manutenzione sempre più carente per un bilancio pubblico sempre più povero. Ebbene, una sola persona in Italia non ha speso una parola su questa catastrofe, non ha mai citato i lutti, non ha espresso cordoglio, non si è recato sul posto. E se anche fosse stato, non ce ne saremmo nemmeno accorti nel profluvio di altre parole. Eppure avrebbe dovuto farlo, e portarvi la testimonianza e la solidarietà dell’intera comunità nazionale (se ancora fossimo una comunità, se lo fossimo mai stati davvero, ma io credo di sì, a onta di quel che appare ogni giorno). Ha solo tempo e modo per raccontare le sue ottimistiche ambizioni, perché la sua narrativa positiva e senza macchie non può essere incrinata nemmeno da un dubbio, da un disastro, da un lutto. E poco importa che si tratti del suo Paese. E del nostro. Una strada lastricata di hashtag verso non si sa dove.