L’isola che non c’è

per Valerio Iannuzzi
Autore originale del testo: Valerio Iannuzzi

“…seconda stella a destra questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino…”

Quanto sembrava facile a quattordici anni trovare “l’Isola che non c’è”!

Bastava una canzone, bastava un cantautore e la fantasia volava verso un mondo perfetto, “senza ladri e gendarmi né soldati né armi”!

Poi gli anni passano diventi “saggio e maturo” e ti rendi conto che “non può esistere nella realtà”.

Ma è difficile rinunciare ai propri sogni, soprattutto se hai creduto e credi ancora di poterli realizzare e così alla soglia del mezzo secolo ti ritrovi ancora a lottare per cercare di cambiare il mondo.

Il problema però è che nel frattempo il mondo ha cambiato te o perlomeno ha cambiato quelli della tua generazione. Così oggi hai a che fare con i tuoi coetanei che hanno smesso di sognare, che sono cambiati e ai quali “la ragione ha un po’ preso la mano”, tanto da convincersi che “non può esistere l’Isola che non c’è”!

Eppure è lì, a portata di mano, basta solo prendere la strada giusta per arrivarci.

Ma qual’è la strada giusta? Come si realizza un sogno? Come raggiungere l’Isola che non c’è?

Questo è il “busillis”, come direbbe qualcuno!

Questo è il nodo spinoso della questione, si può cambiare il mondo? E se si, come si fa?

La questione ovviamente è puramente di natura politico – sociale.

Qualcuno pensa che per “cambiare il mondo”, frase con la quale si vuole intendere migliorare le condizioni di vita, sia sufficiente informare l’opinione pubblica in merito alle nefandezze perpetrate da chi ha il potere, altri invece pensano che basti “proporre” a chi governa soluzioni più eque.
I più estremisti infine pensano che per cambiare il mondo si debba ricorrere a veri e propri atti di prepotenza, manifestare il proprio dissenso, gridare slogan, scioperare.

Ci abbiamo provato ma non è servito!

Del resto lo stesso cantautore te l’aveva detto che “per scuotere la gente non bastano i discorsi, ci vogliono le bombe”!

Quindi per cambiare il mondo ci vuole una rivoluzione armata?

Abbiamo provato anche questo!

Ci hanno provato i Francesi più di duecento anni fa ma poi si sono consegnati subito nelle mani di un imperatore.

Ci hanno provato i Bolscevichi cento anni fa ma il “mondo Sovietico” non è stato migliore di quello dello Zar.

Ci hanno provato un medico e un avvocato cinquantacinque anni fa ma poi hanno commesso un’infinità di errori, tanto che i benefici che hanno portato sono oggi offuscati da quello che è stato un regime duro e oppressivo, che si appresta oggi ad essere assorbito dal sistema globale.

E così ti ritrovi ancora una volta a chiederti se l’Isola che non c’è esiste veramente oppure è solo una favola, solo fantasia.

Ma i sogni sono radicati in te e, fantasia o non fantasia, ci provi lo stesso.

Il punto però è che devi trovare la strada e soprattutto devi convincere i tuoi compagni che questa strada esiste e va nella direzione giusta.

Una volta che l’hai trovata, però, esiste un solo modo per convincere altri a percorrerla.

Devi iniziare a camminare!

Se vuoi una nuova società, un mondo migliore, più equo, più giusto, non devi chiedere a nessuno di realizzarlo, devi farlo tu!

Devi chiederti come vive un’abitante dell’Isola che non c’è e devi iniziare a vivere come lui!

Devi creare un nuovo modello di società e iniziare a vivere secondo quel modello dall’interno delle mura della tua stessa casa, devi poi far vedere agli altri che a casa tua si vive meglio e li devi “invitare a cena”, così che anche loro possano imparare a vivere meglio.

Qualcuno crede di poter sensibilizzare quella metà di società che non si esprime sulle scelte da fare, pensando che non si esprima solo perché non trova un’offerta adeguata.

Non è così!

Chi non prende una posizione lo fa solo perché ha smesso di sognare ed è convinta che “non può esistere l’isola che non c’è”!

Tutti gli altri la cercano ma spesso, e in larga maggioranza, sbagliano strada.

Ma tu che ci credi ancora, tu che pensi che il mondo possa cambiare, tu che nel profondo della tua anima sai che esiste l’isola che non c’è, “Tu”, devi dimostrare agli scettici che devono tornare a sognare e a tutti gli altri che hanno sbagliato strada!

Non sarà facile, ecco perché sai che non puoi perdere tempo in chiacchiere ma devi realizzare qualcosa di tangibile, qualcosa che dimostri che esiste un’Isola che non c’è è che lì si vive meglio.

Non puoi contare sull’aiuto dei governi, perché sono parte del sistema, quel sistema che ti fa vivere male, che ti opprime, che ti rende schiavo.

Devi creare un sistema alternativo e per farlo ti devi togliere il “prosciutto” dagli occhi e dalle orecchie, devi capire che cosa realmente ti serve e che cosa serve solo a mantenere il sistema.

Devi fare delle apparenti rinunce, semplificare la tua vita ed emanciparti dalla schiavitù delle cose inutili e dannose.

E quando lo avrai fatto, quando ti sarai liberato da tutte le tue schiavitù, dai tuoi condizionamenti, quando ti sarai reso “clear”, devi aiutare gli altri a fare altrettanto!

Non sarà facile ma sarà l’unica strada!
Il sistema ti starà contro e per farlo ti osteggerà, ti deriderà, ti chiamerà pazzo.

Ma ricorda, “chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse, è ancora più pazzo di te”!

Grazie Edoardo!

Valerio

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