Fonte: politicaPrima
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di Giovanni Caianiello – 20 novembre 2015
Le ciniche lobby del petrolio e soprattutto delle armi, non conoscono ostacoli. In ballo ci sono interessi enormi.
L’occidente ipocrita fa affari con terroristi finanziandoli e poi tenta di far passare gli attentati come una guerra di religione. I terroristi indottrinati e drogati con il captagon, la “pillola sintetica dell’orrore”, molto diffusa tra i jihadisti dell’Isis, capace di indurre coraggio, insensibilità al dolore ed induzione al suicidio, sono pronte da tempo all’azione.
Ma quello che è gravissimo, è che i maestri ignavi e collusi dell’informazione, amplificano la tesi idiota della religione, e fra di loro anche tantissimi politici ignoranti se non addirittura in mala fede. Mentre è un dato di fatto conosciuto che, chi finanzia ed arma direttamente l’ISIS sono il Quatar, Arabia Saudita, Emirati e Turchia che tra l’altro compra da loro pure il petrolio.
Questi paesi sono stretti alleati degli Usa in quell’area, e per stessa ammissione di Obama, il suo governo, come già faceva quello di Bush, finanzia ufficialmente i cosiddetti “ribelli” siriani che si oppongono ad Assad, i quali, a loro volta combattono proprio a fianco del Califfato.
Gli Stati Uniti, presero l’iniziativa di inserire autonomamente la Siria nell’elenco delle organizzazioni terroristiche, perché? Che interessi avevano di mettere al bando un paese con un governo democraticamente eletto dai cittadini? Non sarà per caso che la Siria avesse negato l’accesso a quel paese delle banche Rothshild? O perché aveva deciso di restare dalla parte della Russia, o ancora, perché non commercializzava il proprio petrolio in dollari ed era ed è, uno dei pochi paesi a non aver alcun debito nei confronti del FMI e quindi non ricattabile?
Il sospetto c’è ed è forte. Molti apparati ben organizzati lavorano per far passare questi fatti come complottistici o da prendere con le pinze, ma i fatti sono fatti e quindi non soggetti ad opinioni di sorta.
Ecco perché Putin, quando al tavolo della riunione del G20, qualche giorno fa, ha pubblicamente dichiarato che anche fra i presenti seduti a quel tavolo, c’erano finanziatori dell’ISIS, nessuno ha obiettato, accusando il colpo. Ricordiamoci anche che al Quatar, agli Emirati e all’Arabia Saudita, le armi gliele vendiamo noi italiani ed il nostro governo ne è vergognoso complice. Proprio in questi giorni, Renzi è andato a baciare i sandali al Califfo della “democratica” islamica dell’Arabia Saudita, per vendere 28 caccia bombardieri, dove si crocifigge in piazza un ragazzo, per aver criticato il capo del governo.
Ecco l’ipocrisia occidentale, li armiamo e poi giustifichiamo i loro attentati come estremismo religioso. Cioè, mentre si attenta alla vita dei cittadini francesi, Russi, del Mali e chissà quali altri ancora, l’Italia fornisce le armi a quelli che verranno a compiere attentati in casa nostra. Bella mossa, un affare! Ma provando a ragionare con la nostra testa, proviamo a chiederci invece, cosa c’è dietro questa ipocrisia, e quali sono i reali interessi che muovono i burattini della politica, che in tv dichiarano guerra a quelli con i quali invece fanno affari d’oro, e avremo le risposte.
Ma il sospetto più forte è che questi attentati, siano funzionali ad istillare nella pubblica opinione un sentimento di astio e vendetta tala da giustificare un’azione militare. Altrimenti perché dopo i 130 morti parigini di venerdì 13 novembre, tutto l’occidente è diventato improvvisamente francese. Minuti di silenzio, la marsigliese cantata nelle piazze europee e durante le partite, i profili sui social colorati della bandiera transalpina, mentre la stessa cosa, non è successo per le vittime russe dell’aereo fatto scoppiare sui cieli del Sinai. E le donne e bambini di tutte le età che stanno morendo sotto i bombardamenti francesi di Al-Raqqa di cui nessuno parla non hanno diritto alla pietà europea?
Ci sono forse morti più morti di altri o perché le coscienze da scuotere sono quelle di cui è necessario avere il consenso? In fondo è a loro che fra poco verrà richiesto la limitazione delle libertà personali e il consenso per provvedimenti d’emergenza. Nell’interesse di chi? Dei cittadini? Ne dubito. È di oggi l’ennesimo attentato, in Mali, paese con una forte presenza francese. Almeno 21 vittime. La strategia del terrore su larga scala è iniziata e non credo cesserà a breve.
Ma esiste il modo per combattere l’ISIS?
I paesi occidentali, oltre a finanziare direttamente ed indirettamente il Califfato, ora si ritrovano la patata bollente nelle mani di fronte alla pubblica opinione. Gli Usa palleggiano stando alla finestra, mentre i francesi compiono violenti rappresaglie senza capire che è proprio quello che hanno programmato e vogliono gli attentatori. Ogni bomba in un centro abitato come quello di Al-Raqqa, provoca nuova rabbia, odio e migliaia di nuovi proseliti, fra quelli che sotto il fuoco perdono intere famiglie, uomini donne e bambini. Una strategia che invece di indebolire, rischia di rafforzare il Califfato.
La vera ed unica soluzione quindi, è l’immediata cessazione dei finanziamenti, la sottrazione dei pozzi di petrolio sfruttati come fonte di finanziamento, ma soprattutto la vendita delle armi e munizioni da parte dell’occidente, Italia in primis, con le quali seminano il terrore in giro per il mondo.
Ecco, sono queste le armi più potenti che l’occidente possiede per debellare in poco tempo le velleità future del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi e il suo esercito. Ma è proprio questo che vuole l’ipocrita Europa? Ed i cittadini ne prenderanno coscienza? Chissà, ma nel frattempo, almeno smettiamola di parlare di guerra di religione, che non c’entra per nulla.