L’INIZIAZIONE GESUITICA E L’INIZIAZIONE BOLSCEVICA

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

L’INIZIAZIONE GESUITICA E L’INIZIAZIONE BOLSCEVICA

  Per quanti si interrogano oggi sui Talebani ed altre organizzazioni che fanno della legge islamica fondamento di autoritarismo e fanatismo estremo, riesaminare dapprima la corrente che fa a capo all’Iniziazione Gesuitica  può gettare qualche luce inquietante.

  In radicale contrasto con i Rosa Croce e il loro sentiero cognitivo dello spirito, nel secolo XVI si intraprese il cammino opposto con l’Iniziazione Gesuitica. Con essa si dà una esagerazione unilaterale al Principio di Gesù e l’Istruttore agisce direttamente e continuamente sulla volontà. Il Gesuitismo è radicato nell’esoterismo occulto, ma non nella vita spirituale che si diffonde dalla Pentecoste; esso cerca di mettere radici direttamente nell’elemento Gesù, agendo sull’elemento volontà. Ogni Discepolo del Gesuitismo nel cammino della Iniziazione  che conduce alla vita occulta passava per severi e continui esercizi per il cammino della volontà.

  Riassumendo molto brevemente, l’anima dell’aspirante gesuita si nutriva di vive immaginazioni, dapprima del peccato originale e dell’abbandono di Dio, con la visione delle terribili sofferenze e pene, poi della Misericordia divina che si manifesta nel Suo Figlio Gesù Cristo amoroso,  presentato come il Re del Mondo, il Salvatore che estenderà il Suo Dominio sulle Legioni del Male. L’aspirante compiva severi esercizi attraversando una sequenza di immaginazioni dal potente effetto sulla sua anima, immaginazioni riprodotte in isolamento e in totale solitudine, che lo vedevano soggetto ai più terribili castighi, senza che altri concetti potessero penetrare nella sua anima. Era l’immagine dell’essere abbandonato da Dio ed esposto a soffrire le maggiori punizioni.

  All’immagine dell’essere rifiutato e abbandonato, doveva poi far seguito quella del Dio misericordioso nella figura di Gesù Cristo che redime e salva. L’aspirante si abbandonava alle scene della vita di Gesù dalla nascita alla morte e Resurrezione, con immaginazioni vive e forti.

 Si comprende come l’anima si trasformasse radicalmente, sottoposta alla contemplazione di tali immagini e ne risultasse una volontà rafforzata. Negli esercizi posteriori, Gesù e non più Cristo Gesù era presentato come il Re del mondo, e in tal modo si esagerava il Salvatore fornendone una immagine aberrata, se ricordiamo le parole:  “il Mio Regno non è di questo mondo”  e come se Egli non avesse resistito al Tentatore che voleva dargli tutte le magnificenze terrene!

  Pure, erano queste immaginazioni che fortificavano la volontà dell’aspirante immedesimandolo con l’idea che Gesù deve divenire il Sovrano sulla Terra.  E diceva a sé stesso: noi discepoli che partecipiamo del suo Esercito dobbiamo fare di tutto per farlo divenire Signore.

  Questi esercizi e queste immaginazioni acutizzavano in tal modo la sensibilità del soggetto che durante lo stato di depressione spasimava come in agonia, il corpo  scosso da brividi violenti e coperto di freddo sudore, mentre nello stato euforico delirava come un ubriaco e si abbandonava a trasporti estatici. Queste convulsioni fisiche, questi sudori freddi, queste angosce psichiche erano un segno che i vincoli tra la parte vitale e la parte astrale si erano alquanto allentati e che si poteva procedere alla vera e propria iniziazione.

  “Anima di Gesù Cristo – egli arrivava a dire – io abnego da me stesso per consacrarmi completamente alla tua Gloria. E aggiungeva: “La mia volontà è inutile. Da ora in poi seguirò soltanto la tua volontà, come il cieco segue la mano di colui che lo guida”. Il Maestro rispondeva: “Vi è una sola volontà: la volontà del nostro Superiore. Essa è la volontà di Dio”. Una volontà così fortificata poteva quindi mettere  a tacere qualunque perplessità che sorgesse nell’anima. 

 Gesù, già non Cristo Gesù, era presentato come il Re del Mondo ” Gesù deve divenire il Re della Terra e coloro che appartengono al Suo Esercito devono impiegare tutti i mezzi a loro disposizione per fare di Lui il Governante!” Con tutta questa disciplina si  penetrava profondamente in quello che dovrebbe essere considerato sacro, l’elemento dell’anima che non dovrebbe essere toccato, l’elemento volontà.  .

Composto da 4 categorie o gradi, al vertice c’erano  coloro che avevano pronunciato i voti con enfasi speciale all’ubbidienza al Papa e quindi al Generale. Da quanto detto, la severa disciplina aveva come finalità la perdita dell’individualità e l’obbedienza assoluta al Superiore, qualunque cosa ordinasse. Si legge testualmente nel Libro delle Regole “Ciascuno persuada sé stesso che coloro che vivono sotto l’ubbidienza  sono condotti e diretti  dalla divina provvidenza; perciò debbono lasciare che i superiori lo trattino come se fosse un cadavere, che si lascia far tutto senza lagnarsi. Ovvero, come il bastone di un vecchio del quale colui che lo tiene in mano se ne serve quando, dove e in qualunque cosa egli vuole.”

”Siate certi che seguendo la volontà del Superiore voi seguite con tutta certezza la volontà divina. Quello che il Superiore comanda è precetto e volontà di Dio.” Nelle Regole si  affermava altresì che per raggiungere i propri obbiettivi erano leciti tutti i mezzi, ovvero i mezzi erano indifferenti, e quindi l’astuzia, la frode e quant’altro erano permessi in svariate circostanze e fatte passare per lievi colpe. Il loro scopo era sempre volgere più persone dalla loro parte e se in posti di autorità usarle per estendere la Compagnia nel loro Paese. Si insediarono alle Corti dei Re e dei principi sia come predicatori che come confessori e riuscirono con astuzia ad avere da loro il permesso di aprire collegi ed altre Istituzioni, e a persuaderli ad annientare quelli che erano considerati eretici, tra essi Valdesi e Protestanti.  In passato hanno esplorato nuovi mondi, combattuto guerre ed organizzato complotti, sono stati soppressi e poi rifondati, sono stati i guardiani de papi più intransigenti e le avanguardie del progressismo. Con la rifondazione nel 1814  si schierarono con la parte della Chiesa che vedeva nell’illuminismo un prodotto del demonio e una corruzione della società. In una specie di ribaltamento delle accuse che erano state fatte nel passato, ora i Gesuiti vedevano nel costituzionalismo e nelle rivoluzioni un complotto per sovvertire la società. Dagli anni cinquanta del secolo XX la compagnia ha intrapreso una serie di mutamenti sconcertanti che l’hanno resa irriconoscibile, dalle posizioni intransigenti è passata a posizioni più liberali e progressiste, sostenendo la teologia della liberazione nel Sud America a favore della Chiesa dei poveri e la giustizia sociale, l’apertura nei confronti della contraccezione e finanche dell’aborto, critiche aperte all’Opus Dei.

Questo divenire camaleontico è stato segnalato sul piano dei documenti storici disponibili e da analisi per così dire exoteriche ed antropologiche. Rimane enigmatico e misterioso. Si accennava inoltre all’interesse della Germania Nazional Socialista per il sistema di condizionamento psichico  dell’Ordine dei Gesuiti e la fondazione delle SS con regole che ricordano i principi di organizzazione della Compagnia del Gesù. È possibile che le tecniche e i metodi a cui si è fatto cenno mutatis mutantis siano stati apprezzati, adattati, e infine adottati da altre organizzazioni e gruppi? Lasciamo il quesito aperto.

Ma a prescindere da queste considerazioni di ordine morale, dobbiamo essere persuasi che coloro che agiscono nel mondo con potenza e con piena consapevolezza dello scopo da raggiungere, siano essi gesuiti o massoni, sono tutti passati attraverso una educazione occulta. Senza scienza iniziatica non si può agire proficuamente nel mondo. Coloro che negano ciò sono destinati a diventare con facilità i ciechi strumenti delle cosiddette potenze occulte del mondo. LUIGI PELLINI.

 Per comprendere queste idee illuminanti di Pellini, facciamo un passo in tutt’altra direzione. Un’altra corrente occulta e a dir poco sconcertante risale al Bolscevismo.. Gli aspetti occulti che innescarono il Bolscevismo furono quelli di un progetto spirituale destinato a contrastare violentemente lo sviluppo cosciente dell’anima, che è cresciuta dalla fase sensoria a quella razionale, e deve dare il passo verso la piena coscienza spirituale in questa epoca. La conoscenza occulta del progetto che generò il Bolscevismo agli inizi del secolo XX è indispensabile ai giorni nostri, perché nonostante la caduta del comunismo nella Unione Sovietica le forze profonde che alimentano tale progetto non sono scomparse e rimangono latenti sotto varie latitudini. E queste forze non sono scomparse perché in termini occulti questi programmi e queste organizzazioni corrispondono ad Esseri astrali.     

Può sembrare strano, perché i bolscevichi erano senza esclusione atei e materialisti incalliti, e perciò la loro iniziazione non poteva basarsi in una relazione cosciente con mondi spirituali malevoli capaci di innescare quelle immaginazioni. Ma la loro “iniziazione” era una iniziazione in piena regola, perché si svolgeva di modo che venissero spogliati poco a poco dell’Io umano fino ad essere elementi obbedienti nelle scuole del Partito. Inizialmente un gruppo di livello superiore dava a un gruppo inferiore un compito determinato con mete concrete di edificazione socialista, da realizzare in tempi rapidi facendo uso di due qualità interiori. La prima era lo sviluppo di una intelligenza fredda ed astratta, libera di qualunque sentimento e di coscienza morale, nelle scuole di Partito, nei corsi, nelle scuole pubbliche. L’altra era affidata allo sviluppo di una volontà ferrea (ancora una volta!) capace di raggiungere le finalità proposte, senza fermarsi di fronte a ostacoli di nessun tipo. Tali pratiche produssero nell’anima del bolscevico l’annichilamento efficace di ogni sentimento come l’amore, la compassione, la coscienza morale, tutte esse detestate come debilità borghesi.

    Quindi nella iniziazione bolscevica questi sentimenti furono per così dire sostituiti da una intelligenza fredda e una volontà malevola, capace di qualunque crudeltà e crimine. In questo modo l’aspirante avanzava nella nomenclatura in vista di nuovi compiti con azioni più radicali e un intelletto ancora più raffinato, ma per l’atrofia degli impulsi morali consegnava il suo Io a queste Entità involutive. Non ci spieghiamo il bolscevismo se non ci interroghiamo sul potere delle immaginazioni e delle volontà collettive di creare e sostenere strutture astrali sottili capaci di asservire quelle stesse volontà in una continua reciproca alimentazione. Qui fu l’interesse economico, ovvero la volontà che crea una ideologia sociale e politica, unito con una immaginazione intellettuale basata sull’idea di mettere in ordine la società, la politica e la cultura. E’ un altro triste esempio della generazione collettiva di una super struttura ideologica sulla base di volontà, è quella che denominiamo come generazione collettiva di una egreggore.

 In un prossimo studio cercheremo di caratterizzare questo mondo astrale e queste entità sottili di cui abbiamo manifestazione sul piano fisico. Sono esse in pugna fra di loro? Si aggregano e si metamorfosano?

 

FILOTEO NICOLINI

Immagine di Candido Portinari

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