di Luigi Altea, 3 febbraio 2017
Fino ad allora, Il 29 Giugno non era avvenuto nulla di veramente importante.
Non un colpo di stato, non una dichiarazione di guerra, nessuna rivoluzione, e neanche una eclisse di luna.
Era ancora una data libera, non contrassegnata da grandi eventi.
Fu per questa ragione che, il 29 Giugno del 1925, Giorgio Napolitano ne approfittò per nascere.
E coprire un vuoto nel calendario, per poi passare alla storia.
“Passare” è il verbo che accompagnerà per tutta la vita Napolitano.
Da una posizione ad un’altra, da Ceausescu alla NATO, dal PCI al PD, da Togliatti a Renzi, da una carica all’altra.
Se solo gli stupidi non cambiano mai posizione… il presidente emerito è, senza dubbio, intelligentissimo.
Al punto di riuscire a compiere tutti i “passaggi” sempre all’interno delle istituzioni.
Come se avesse stipulato, con la Repubblica Italiana, un contratto a tutele crescenti.
L’ultimo passaggio è stato un’autentica e spettacolare giravolta.
E’ incredibile come l’uomo, nonostante l’età avanzata e gli inevitabili acciacchi, riesca a conservare tanta agilità fisica e prontezza di riflessi.
Il passaggio improvviso e inaspettato, da fautore iperrenziano del SI al Referendum, a censore ipercritico dell’attuale Matteo Renzi, sconfitto e malconcio, mi ha ricordato le acrobatiche uscite dal cavallo con maniglie che, dopo tanti volteggi, solo i grandi ginnasti riescono ad eseguire con tanta precisione.
Grazie, senatore Napolitano, per essere passato dalla nostra parte, ma non era il caso; siamo già in tanti, e avrebbe potuto evitare di scomodarsi.
E ora, la prego, non si dia pena per scegliere la data dei saluti finali, dell’ultimo addio.
Mi creda, un giorno vale l’altro…
Se è giusto che le elezioni non siano anticipate, è anche giusto e naturale che le “defezioni” non siano posticipate alle calende greche.
Lo so, è facile, per me comune mortale, parlare così…
Io non dovrò riempire un vuoto nel calendario, ma semplicemente una povera cassa.
Per lei sarà più difficile passare dalla Camera Alta alla camera ardente.
E tuttavia I suoi colleghi, al Pantheon, non possono attendere all’infinito.
A proposito di Infinito…anche Giacomo Leopardi nacque il 29 Giugno.
E… si parva licet componere magnis, col poeta lei ha qualcosa in comune.
Leopardi è riuscito ad essere Leopardi fino all’eternità, così come lei riuscirà ad essere Napolitano fino alla fine che, comunque e nonostante tutto, le auguro avvenga il più tardi possibile.