Riassunto delle considerazioni espresse alle ore 17,20 del 6 ottobre 2016, nella sede dell’Istituto Sturzo, da un ex presidente della Corte costituzionale Ugo De Siervo:
Non è vero che il Senato ritarda, la navette è rara e di norma il ritardo è causato da motivi politici.
Non c’è solo il modello del Bundesrat (che non è tra i più trasponibili alla realtà italiana e che, comunque, non è realmente trasposto in questo testo), c’è anche il modello del Senato USA, che è di bicameralismo paritario e che dà agli elettorati degli Stati la possibilità di difendere in sede legislativa le loro autonomie: questi sono due modelli seri, comunque. La revisione oggetto di referendum confermativo, invece, non è né carne né pesce: per l’elezione indiretta non si rinviene alcun vero criterio discretivo (tra i consiglieri regionali, o è un contentino per trombati o è una cadrega per carrieristi) ma si toglie l’elettività e questo è un fatto avulso da un modello. Pure fuori logica è il vincolo che ne deriverebbe per il nuovo Senato nell’esame dei testi (anche per il bilancio in due fine settimana).
È un Senato disfunzionale, che – si dice – rappresenterebbe le regioni: ma nessuna delle relative competenze è tra quelle per cui è prevista la legge bicamerale. Però c’è l’autorizzazione ad aderire ai trattati UE, il che potrebbe consentire al Senato di bloccare il rinnovo dell’adesione senza che il Governo possa evitarlo ponendo la questione di fiducia. Nella revisione oggetto di referendum confermativo non c’è coerenza né modello: se si accelerano le leggi di fatto monocamerali, si aggrava però il potere di interdizione del Senato sulle leggi che ancora sono pienamente bicamerali. Si moltiplicheranno i conflitti Camera/Senato ed i vizi in procedendo entreranno a vele spiegate nel contenzioso costituzionale. Nella seconda lettura della Camera, si potrebbero aggiungere materie nuove (senza che il Senato possa più pronunciarsi) e ne nasceranno sicuramente questioni di costituzionalità da parte di coloro che accamperanno, con la questione incidentale, la violazione delle competenze del Senato.
