Fonte: Politica prima.it
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di Gisa Siniscalchi – 4 dicembre 2015
Leggere, uno dei piaceri più intensi e appaganti, che richiede cuore, immaginazione e tempo, quel tempo che oggi sembra non si trovi più, impegnati come siamo, nella corsa verso il progresso e le tecnologie.
In Italia si legge poco, solo il 10% di persone legge regolarmente, il 38% compra un libro all’anno, il rimanente non compra e non legge nulla.
Si dice che si legge poco perché si preferisce stare all’aria aperta, un bell’assurdo, un libro lo porti con te dove vuoi, è bellissimo leggere in un parco, come anche in treno, in tram, ovunque, appena si ha un momento di pausa, impiegarlo leggendo è stimolante e non costa nulla. E anche che si è troppo presi da altro, internet, televisione, palestra, cura della persona, sembra che conti più l’apparire che l’essere, leggere un libro è diventato obsoleto.
Leggere oltre al piacere, puro e semplice, offre vantaggi innegabili, tiene la mente aperta, impedisce che si atrofizzi, e cosa non meno importante crea e porta cultura, insegna a parlare nella maniera giusta, insegna il piacere del dialogo, dello scambio di opinioni, arricchisce il personale vocabolario. La cosa tragica è che il popolo legge poco, e tantissimi politici sono ignoranti, sbagliano a coniugare i verbi, e non sanno rispondere a domande, non solo a quelle generiche, ma anche a quelle specifiche del loro settore. Faticano ad esprimersi in senso compiuto e quasi incapaci di rendere comprensibili le azioni che vogliono compiere. Per un paese culla della cultura, come è il nostro, tutto questo è umiliante.
Per fortuna i giovani leggono più degli adulti, si spera che crescendo non perdano questa passione e continuino senza farsi fuorviare dai messaggi nuovi che arrivano a ogni piè sospinto.
Ricordo con grande tenerezza e rimpianto il “non siate schiavi” di Gianni Rodari, che incitava a leggere sin da piccoli
In genere i giovani che leggono hanno avuto genitori lettori, o insegnanti che li hanno appassionati ai libri, non sempre è così, io ad esempio sono una amante della lettura e dei libri, ne ho a migliaia, amo toccarli, addirittura annusarli, amo il fruscio delle pagine, solo per dire dell’oggetto, poi gli argomenti, amo leggere di tutto, dalla narrativa, alla saggistica e oltre, pur non avendo avuto genitori lettori.
Si legge poco anche perché i libri costano, la crisi che ancora persiste investe in modo specifico l’editoria, per molti motivi, come la grande quantità di libri pubblicati, alcuni anche pessimi, non ci si improvvisa scrittori se non si ha nulla di nuovo o di interessante da dire, e il costo elevato che limita l’acquisto non essendo il libro un bene considerato necessario; a questo però può sopperire la biblioteca, che in genere è presente in molti comuni.
Qualcosa di bello avviene comunque, quelle belle iniziative, come il BookCrossing (questo è il sito italiano di bookcrossing), il modo con cui delle persone decidono di leggere un libro per poi lasciarlo su una panchina, sul bus, o in un bar, dando la possibilità ad altri di leggerlo. L’intenzione è condividere il libro col mondo, rendendolo libero di portare ad altri le stesse emozioni e contribuire all’ arricchimento mentale e di conoscenza in chi lo trova.
Anche in alcuni supermercati, esistono spazi dove si possono prendere libri in prestito, o leggerli in loco, prendendosi una pausa tra una spesa e l’altra.
Quali sono le cause, perché gli italiani non amano leggere, perché tanto disinteresse? Una può essere la scuola, troppa Storia della letteratura, troppe analisi, e poca lettura di testi in classe, e anche poca scelta, non limitarsi ai classici, dare possibilità di scegliere cosa leggere, purché si legga, e ancora le politiche culturali coi tagli alla cultura e i miseri investimenti, che denota la miopia ed ignoranza di chi governa, che forse non vuole un popolo che sa ragionare e agire, infatti un popolo ignorante è più facile da manovrare.
Viene da pensare che in Italia non si legge perché non si ascolta più, leggere vuole anche dire, essere predisposti ad ascoltare ciò che altri hanno da dire, essere predisposti al dialogo, alla discussione, alla critica anche.
Chi non ascolta non ragiona. chi non legge non impara e chi non ragiona non legge, è un circolo vizioso, senza soluzione di continuità, invertire la tendenza è augurabile, leggere è una delle cose fondamentali, per imparare, per conoscere per essere capaci di portare avanti i propri progetti di vita.
Leggere oltre ad arricchire la persona, la rende felice, avete mai provato la sensazione, leggendo un libro, di non vedere l’ora di finirlo e nello stesso tempo, volere che non finisca mai? E non è un controsenso, si ha la sensazione quando si finisce un libro di aver trovato un amico e dispiace doverlo lasciare andare.
Un libro racconta, un libro rappresenta il passato, il presente e il futuro per ogni persona.