tratto dalla tesi di laurea di Lina Lombardo
Sognando ad occhi aperti, parafrasando in modo ingenuo il superuomo di Nietszche, penso che la libertà sarebbe quel che vorremmo essere e quel che vorremmo fosse e il volere dovrebbe essere libero dalla parvenza di volere, cosicché poter guardare dal punto più alto il disegno totale, scorgerne il fine e rallegrarsi di esso.
Libertà sarebbe….essere Dio.
E poiché non lo siamo, prendiamo atto che la libertà è mera utopia.
In questo senso allora, libertà è tensione infinita mai appagata, lotta ancestrale perpetua come il moto del mondo, frammento di un rebus destinato a restare insoluto, perché tutto viaggia in un moto necessario, indifferente. Così in maniera conscia o inconsapevole, ci avviciniamo all’arte, come protagonisti o solo come fruitori perché avvertiamo l’arte come luogo privilegiato dove intuizione e immaginazione inverano il desiderio e ritagliano a misura un lembo di libertà.L.L.
nella foto: Ernst Kirchner, autoritratto