Fonte: Facebook Rosario Platania
Carissimo Ignazio Marino,
sono tua elettrice e sostenitrice e faccio parte dell’associazione Parte Civile; mio marito Rosario Platania è stato molto attivo fin dai tempi della campagna elettorale e io ho convintamente partecipato insieme a lui, condividendo entusiasmo, presenza nei tanti momenti cruciali della Consigliatura, deprecazione totale dei fatti che ci hanno sottratto il sindaco che avevamo scelto e che tuttora vorremmo avere.
Ciò nonostante ti chiedo di non ricandidarti. E te lo chiedo malgrado sarei felicissima che tu potessi riprendere il tuo posto e portare a maturazione i frutti del lavoro già intrapreso.
Ho l’impressione che quando la tua prima esperienza di sindaco è stata brutalmente interrotta la gran parte dei tuoi elettori non avesse ancora preso coscienza della grande dedizione e dello spirito di sincero servizio che da subito aveva animato la tua difficoltosissima amministrazione, di quello che avevi realizzato, dei progetti in via di attuazione, e questo soprattutto per l’atteggiamento fortemente ostile della quasi totalità dei mezzi di informazione. Non mi addentro nell’analisi dei perché, ma credo che c’entrassero molto la difesa della miriade di grandi e piccoli interessi costituiti che la tua azione andava necessariamente a toccare, l’intolleranza verso la tua indipendenza ed autonomia da poteri e politiche “superiori”, e in molti casi anche l’idiota pretesa che problemi incancreniti si risolvessero con un unico colpo di bacchetta magica in tempi assurdamente brevissimi.
Non è stato neanche secondo me abbastanza percepito nella sua violenta prevaricazione lo scandalo della tua rimozione forzata, che l’astutezza del partito autore ha prontamente cercato di far dimenticare, servendosi degli innumerevoli, eterni servitori del potere.
E un silenzio generalizzato è calato su Roma: quello che si è sempre e solo sentito è il brutale elenco dei suoi mali, come se finora la città fosse stata soltanto nelle mani di chi li aveva generati; la tua azione è stata ed è ancora volgarmente negata.
Sono certa che il tuo ultimo libro farà luce sui fatti e svelerà molte molte bugie, ma sarà sufficiente a risalire la china?
Quanti elettori vorranno documentarsi in proprio leggendolo? Chi lo diffonderà, chi ne parlerà nelle televisioni e sui giornali ?
Di nuovo si presenta il rischio della pessima informazione, della distorsione delle verità, del fare polveroni, del confondere le idee, della negazione, della stupida velocità con cui tutto viene gettato in pasto ad un’opinione pubblica stanca e spesso qualunquista.
A me sembra che in queste condizioni e nei tempi brevi che ci separano dalle elezioni (a quanto pare!) non ci siano le condizioni generali per il ristabilimento della verità e il ritorno della speranza nella popolazione romana chiamata al voto,
e che al di là del nostro splendido ma limitato gruppo di sostenitori siano scarse e poco affidabili le energie necessarie a spostare una opinione pubblica in gran parte indifferente, pigra o poco amichevole.
Credo che ora tu non possa e non debba rischiare di non essere rieletto sindaco: è molto importante secondo me che lo scandalo della tua rimozione non trovi facile alibi in un insufficiente o peggio ancora maleauguratamente scarso consenso popolare, l’amarezza per tutti noi sarebbe troppo grande, spiegare oggi (e non domani!) la storia sarebbe ancora più difficile.
Forse quello che è più necessario fare è invece preservarla intatta la tua bella storia, per poterla poi giocare di nuovo in una situazione politica generale più favorevole.
Per tutto questo, e per un futuro migliore ti chiedo di rimetterti in gioco in un contesto migliore quello di ora, in un contesto, direi più degno di te.
Con immutata stima ed affetto
Marcella Giuliani