Lettera da Parigi….

Autore originale del testo: Gesualdo Sanneris

di Gesualdo Sanneris – 7 maggio 2017

“Mille pagine, un lavoro da titano, ‘L’identità della Francia’ è stata l’ultima impresa di Fernand Braudel. Aveva raccontato ‘i cicli lunghi’ di una nazione molto amata, aveva dipinto i suoi volti successivi, cercato le chiavi per capire l’essenza di un paese che considerava ‘diverso’ […]. Che cosa avrebbe detto oggi? Davanti a un paese spaccato in quattro? Dopo tanto fracasso e tante parole, la Francia si sveglia tardi stamane, emerge da una tremenda sbornia. La campagna è stata violenta, di una brutalità rara; ogni giorno ha visto colpi di scena, scandali, tradimenti. Lo scontro televisivo ne è stato l’acme: abominevole, insopportabile per il telespettatore abituato a duelli rituali ma cortesi. Menzogne, risatine, volgarità della autoproclamata rappresentante del popolo; gioco in difesa, spiegazioni ed esasperati richiami alla realtà del suo avversario.

Trump ha un’allieva esemplare con le diciannove contro-verità proferite da Marine Le Pen (ha tra l’altro accusato Macron di aver venduto “agli italiani” i cantieri navali che erano proprietà di una società… sudcoreana). […] In questa situazione anomala e pericolosa, gli intellettuali non hanno brillato: contagiati dall’isteria generale, alcuni hanno lanciato anatemi e invitato all’astensione (Michel Onfray, Emmanuel Todd), altri si sono lasciati travolgere da un’acredine nostalgica e caricaturale (Alain Finkielkraut, Régis Debray); forse la figura dell’intellettuale francese capace di pensare la politica del futuro è definitivamente tramontata. Fra le tante frasi di Braudel che vorrei citare c’è questa: ‘L’inadeguatezza della Francia alla vita economica del mondo è uno dei tratti della sua identità, bilanciato dallo sfavillio più o meno brillante, più o meno giustificato, della sua cultura e della sua civiltà’. Era il 1985, e adesso?”