Leggere i titoli e scoprire l’arcano. L’alleanza sinistra-5stelle era da intralcio a Lor Signori. E allora via

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Leggere i titoli e scoprire l’arcano (ma nemmeno tanto). L’alleanza sinistra-5stelle era da intralcio a Lor Signori. E allora via.
Ma pensate, lo stesso sito (Repubblica.it) che racconta la “scissione” 5stelle (“Scissione in corso. Da Lezzi a Morra: espulsione per i 15 senatori dissidenti che hanno votato contro la fiducia a Draghi”), in eguale tempo racconta la discussione sollevatasi nel PD a seguito della formazione dell’intergruppo, descrivendola come una “litigata” (“Governo Draghi, nel Pd si litiga già sull’intergruppo con M5S e Leu”). Beh, delle due l’una: o il dibattito è necessario, anche duro, anche cruento, oppure la discussione politica va stigimatizzata, raffigurandola come una “litigata” e basta. Invece qui abbiamo due pesi e due misure. O meglio, si immagina il dibattito da una parte come necessario (ed è uno scandalo che in 5stelle non vi sia, si lascia intendere), ma dall’altra, quando invece scatta la discussione e si esprimono le proprie opinioni su un fatto importante, allora è subito derubricata a ‘litigata’, ed è quindi ancora uno scandalo. Insomma, si perde sempre.
È chiaro che, dietro la contraddizione, c’è invece un linea editoriale molto lineare, chiara, che si esprime nella totale avversione all’alleanza tra PD e 5stelle (anzi tra sinistra, complessivamente, e 5stelle). È in questo senso che abbiamo un attacco al “pensiero unico” dei 5stelle, e un attacco parallelo all’intergruppo, mettendo in evidenza l’opposizione (filorenziana) che esso raccoglierebbe all’interno del PD. Ecco, allora, delinearsi una coerenza tra i due titoli, che sono solo apparentemente contraddittori. Questa linea editoriale anti alleanza sinistra-5stelle, che ha sposato Renzi pur di ottenere il risultato di far cadere Conte e spingere in prima linea il (forse) riluttante Draghi, è l’espressione di editori impuri che parlano a nome di una vasta borghesia finanziaria e imprenditoriale, pronta a riprendersi quello che è ‘o suo, a partire proprio dalla montagna di soldi pubblici del Recovery.
A questo scopo serviva una nuova maggioranza di governo che rappresentasse quella borghesia, quei “migliori”, quei “meritevoli” di arraffare il malloppo. E allora giù addosso ai 5stelle perché avrebbero modi dittatoriali (anche se sono l’unico gruppo ad aver ascoltato il parere degli iscritti sulla fiducia a Draghi, detto per inciso), e giù addosso al PD che fa con loro e con LEU l’intergruppo, evidenziando i presunti litigi interni che, invece, sono giustappunto dibattito, la cui mancanza si rimprovera (guarda un po’) ai grillini. Ci vuole poco, in fondo, a mettere a nudo le linee editoriali dei media e di organi di informazione ormai privi di solida autonomia editoriale. Meri arnesi informativi. Basta sfogliare i titoli come petali di margherita. Gli articoli sono solo un optional, ormai, un ammennicolo, tanto chi li legge più. Poi dice il pensiero unico!
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