Fonte: Corriere della sera
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di Monica Guerzoni – 11 ottobre 2017
Pier Luigi Bersani arriva dalla galleria dei presidenti e prima di infilarsi nell’Aula della Camera, dove è da poco iniziato il dibattito sulla legge elettorale, si ferma e sbotta: «La fiducia? Io dico solo una cosa. Dico che si sta aprendo una questione democratica grande come una casa». E insiste: «È una vergogna».
Sulla linea di Speranza
Sono le 15.20 del pomeriggio, l’ex segretario del Pd e leader di Mdp è scuro in volto e non nasconde la preoccupazione per la scelta del governo. Il leader dei demo-progressisti, freschi di divorzio dal Campo progressista di Pisapia, è sulla linea di Roberto Speranza. Il coordinatore di Mdp ricorda come «la fiducia è stata messa nella storia d’Italia durante il fascismo, con la Legge Acerbo, durante la discussione sulla famosa “legge truffa” e, da ultimo, da Renzi sull’Italicum, che poi fu giudicato incostituzionale».
«Rosatellum, legge contro di noi»
Il clima è questo tra i fuoriusciti del Pd, convinti che il Rosatellum sia un sistema di voto congegnato contro di loro, per isolarli e tenerli il più possibile lontano dal Parlamento. Unico aspetto positivo dal loro punto di vista è che la rabbia contro le mosse di Renzi «ha ricompattato il gruppo di Mdp Articolo 1». Così almeno assicura l’onorevole Piero Martino al termine della riunione del gruppo parlamentare : «I pisapiani sono più duri di noi».