Le pubbliche ferite del caso Berdini

per Gabriella
Autore originale del testo: Tomaso Montanari
Fonte: il manifesto
Url fonte: http://facciamosinistra.blogspot.it/2017/02/di-cosa-parlano-le-pubbliche-ferite-del.html

di Tomaso Montanari, 11 febbraio 2017

Ma davvero il cuore della vicenda Berdini è la monumentale ingenuità – la coglioneria, come dice lui stesso – del protagonista suo malgrado? Io non lo credo. Questo triste passaggio illumina altre nostre ferite.
La prima. Davvero c’entra qualcosa il giornalismo con questa storia? C’era una notizia? Quale? Immaginiamo per un attimo un Paese in cui i giornalisti registrino e trascrivano ogni loro informale conversazione con uomini pubblici: ci rendiamo conto del grottesco inferno cui andremmo incontro? Tutti citano il dettaglio del precariato dell’‘intervistatore’ per dimostrare che Berdini fosse cosciente di parlare con un giornalista.
Ma quel dettaglio non ci dice forse qualcosa di un’Italia in cui l’assenza dell’etica professionale è spesso in rapporto diretto con l’assenza della dignità del lavoro? Quale precario (nel giornalismo come nell’università e altrove) può dire «preferirei di no» al capo da cui – letteralmente – dipende la sua stessa vita?
La seconda. Quanto è profondo l’imbarbarimento civile e morale innescato dall’elezione diretta dei sindaci? Nonostante che il 4 dicembre abbiamo rigettato il tentativo di costruire un arrogante e strapaesano sindaco d’Italia (o d’Italicum), diamo per scontato, senza neanche il velo di un dubbio, che Berdini abbia violato un sacro vincolo di lealtà tra il sindaco e i suoi assessori, quasi fosse quello che univa il signore feudale e i vassalli da lui investiti. Diamoci un pizzicotto, svegliamoci: la fonte della sovranità non è il sindaco, nonostante la sua consacrazione plebiscitaristica. L’unica lealtà di cui dovremmo tener conto è quella verso il popolo sovrano e l’interesse pubblico, e semmai verso il programma e i valori del partito che ha vinto le elezioni: un programma e dei valori che, per l’ambiente (che è una delle famose cinque stelle), Berdini rappresenta fedelissimamente, pur non facendo parte del partito. Già, il partito: è davvero paradossale che la scalabilità del Movimento 5 stelle e la sua plateale carenza di democrazia interna abbiano finito per consacrare ancor di più il personalismo dei sindaci. Paradossale in particolare a Roma: dove avrebbe vinto davvero chiunque il Movimento avesse candidato.
La terza, che è la più grave. In gioco non c’è il rapporto tra Berdini e la Raggi. In gioco c’è quella che il maggiore urbanista italiano ha ieri definito su queste pagine «forse la più grossa speculazione fondiaria tentata a Roma dopo l’Unità d’Italia. Un milione di metri cubi a Tor di Valle, in una fragile ansa del Tevere». Un enorme colata di cemento della quale lo Stadio e gli impianti sportivi sarebbero meno del venti per cento. Una colata che sommergerebbe, insieme con il Piano Regolatore, ogni speranza di vivere in una città regolata dalla legge e dal bene comune, e non dal potere eterno dei signori del cemento.
Ebbene, tra cinquant’anni – o anche solo tra dieci – chi mai ricorderà le infelicissime frasi con cui un assessore disse a un giornalista che non lo stava intervistando ciò che dicevano financo i gatti del Colosseo? Chi rammenterà che, sì, Berdini Paolo fu un po’ coglione, e sleale verso Raggi Virginia? Nessuno: mentre la ferita alla città, alla natura, alla legalità di Roma sarebbe lì, madornale, per centinaia di anni.
È questo il tema, è di questo che si dovrebbe parlare, e di questo che si deve decidere. Oppure possiamo continuare a sacrificare il bene comune e il futuro di tutti sull’altare di uno squallido, irrilevante e insensato teatrino del nulla che giova solo ai veri padroni di Roma.

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2 commenti

Gustavo Cecchini 12 Febbraio 2017 - 13:46

https://www.facebook.com/profgustavocecchini/#
Riporto quanto scritto sul link. http://www.ilfattoquotidiano.it/…/stadio-roma-la-de…/3381443 Maria Grazia Mosconi ha condiviso il post di La RAI ai Cittadini – Aderisci anche tu – MoveOn italiano.

23 h

La RAI ai Cittadini – Aderisci anche tu – MoveOn italiano

http://www.ilfattoquotidiano.it/…/stadio-roma-la-d…/3381443/

Stadio Roma, la delusione dei comitati: “M5S cede al ricatto dei palazzinari. Mostruosa deroga al piano regolatore”

ILFATTOQUOTIDIANO.IT

http://www.ilfattoquotidiano.it/…/stadio-roma-la-d…/3381443/

Gustavo Fortunato Cecchini I Partiti di destra lo sappiamo, sono sempre stati dalla parte dei poteri forti, quelli di sinistra hanno abbandonato il loro carattere popolare e sono entrati nei meccanismi del neoliberalismo spostandosi al centro, quelli originali al centro e derivati dalla ex DC sono frammentati e cercano di volta in volta di sfruttare le combinazioni migliori. La sinistra che si vorrebbe ricostruire è anch’essa frammentata e incerta, la parte del PD minoritario anziché fare la scissione e porsi come riferimento alle formazioni e associazioni varie sparse preferisce fare il compromesso interno con i Renziani e probabilmente per non perdere anche gli ex DC della Margheritaattuativo . La destra alla fine riuscirà a fare squadra, mentre le attese per il Movimento dei 5 Stelle le vediamo sempre più deludenti. Se cedono anche sul fronte dell’urbanistica e dello stop al consumo di suolo non sono più affidabili. Se come dice il Fatto Quotidiano cedono anche sul fronte dei “palazzinari” che per chi non lo avesse ancora capito non sono più quelli collegati soltanto alla mafia delle speculazioni fondiarie ed edilizie ma fanno ormai parte di un sistema globalizzato concentrato negli Stati Uniti d’America, come potrete vedere in altri miei Post. Questo sistema permea ormai non soltanto la politica monetaria e quindi il sistema finanziario ma capillarmente s’introduce nei Paesi dell’America Latina, nella Corea del Sud e anche in Europa obbligando i Governi a fare grandi interventi per infrastrutture e grandi opere gestendo tutto il processo istituzionale e attuativo di quella che dovremmo chiamare pianificazione e programmazione partecipata del territorio, con la complicità del FMI e della Banca Mondiale come strumenti. Questi interventi indebitano ancor più gli Stati e quindi il ricatto degli interventi politici a danno delle collettività nazionali. Anziché fare piccoli e diffusi interventi per i servizi sociali e le infrastrutture necessarie alla popolazione utilizzando le piccole e medie imprese, anche con cooperative e libere associazioni senza fini di lucro registrate, che con l’ausilio di finanziamenti pubblici potrebbero dare lavoro, si spostano i soldi DEI CITTADINI verso la moneta del dollaro e parzialmente anche quello dell’euro e quindi se ne perde il controllo e poi scatta l’aumento del debito pubblico e quindi il..ricatto finanziario globalizzato o quasi. Siamo dentro questa morsa d’acciaio che sta consumando tutte le conquiste sociali avvenute in Europa, sempre con grandi difficoltà e realizzate pur nella diversità da socialisti, socialdemocratici e soprattutto in Italia dai comunisti berlingueriani. E’ giunta l’ora di alzare la testa e di darsi da fare per ricomporre una nuova sinistra social-comunista democratica e progressista degna di questo nome che possa rompere questo anello d’acciaio che oltre a sfruttare i Paesi del terzo mondo e a fomentare terrorismi e guerre nelle aree geopolitiche calde e necessarie per tenere a bada il mondo Orientale oggi rappresentato dalla Russia e dalla Cina, ha in questo inizio di secolo cominciato a farlo anche con l’Europa, interrompendone il ciclo virtuoso di Federazione democratica di Stati nazionali. Credo di aver spiegato il meccanismo perverso di tutte le grandi opere che non hanno niente di pubblico. Servono alle imprese multinazionali per mettere nei loro bilanci i valori progettuali dei progetti approvati e quindi poter chiedere altri soldi alle Banche compiacenti e aumentare il circolo dei benefit. Intanto hanno incamerato la proprietà dei terreni e i valori fondiari (notevolmente superiori a quelli agricoli per l’acquisto), poi se riescono a vendere meglio, il resto lo possono lasciare invenduto. Le opere di urbanizzazione forse se le dimenticheranno perchè l’impresa può fallire e anche la finanziaria, se ne aprono e chiudono tante. Le opere di urbanizzazione poi dovrà farle il Comune con i NOSTRI SOLDI. E’ chiaro? E continueremo a indebitarci in moneta dollaro e quindi il ricatto del governo mondiale finanziario che obbligherà ancor più i governi se non vogliono fallire a fare interventi che loro comanderanno di fare. Per ora il mondo gira così. Aiutatemi a fare una raccolta di questi casi di Opere private ad alta intensità di capitale, può essere interessante.

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Michele De Marco 12 Febbraio 2017 - 20:01

http://libeskind.com versus http://www.deassociati.it/home.html C’è altro da aggiungere?

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