Le porcate
L’elezione di La Russa, la modalità poco ortodossa, “centounesca”, in cui è avvenuta, dà l’idea di quello che sarà la prossima legislatura e su quali fondamenti poggerà la maggioranza di governo. Per adesso domina la tattica, il tutti contro tutti, e ci si muove sui tempi corti degli accordi personali. Non dovete sorprendervi, né scandalizzarvi tuttavia. Lo scandalo non è nel mercimonio pattuito in qualche segreta stanzetta. Lo scandalo è la politica stessa, la forma che ha assunto: personalizzata, su misura, pret a porter. Direi anche trasversale, ma in questo senso: che i contenitori ufficiali ormai posseggono confini che non sono più confini, perché si sovrappongono tra loro per larghe parti. Prendete la pattuglia renziana nel PD, voi pensate che prendano direttive da Letta? Ma quando mai! Dico di più: vogliamo scommettere che alcuni calendiani del Sesto Polo hanno già stipulato accordi interni col toscano miracolato da Calenda stesso? C’è chi sta lavorando per rendere il Parlamento una palude melmosa, entro cui poter sguazzare come un maiale (con tutto il rispetto per i maiali). Fare fuori i partiti ha significato il via libera tutti, ha voluto dire, come effetto, insozzare le istituzioni rappresentative. I 101 furono gli anticipatori di una tendenza, i 19 sono gli epigoni che preannunciano un futuro. Se i partiti fossero tali, questo non accadrebbe. E magari la presidenza della Camera andrebbe all’opposizione, come si faceva una volta nella tanto deprecata Prima Repubblica. Un unico suggerimento: aspettatevi altre porcate, non siatene più sorpresi.