di Luigi Altea – 6 aprile 2016
Il papa che vuole andare a Lesbo per incontrare, faccia a faccia, i migranti è davvero qualcosa di sinistra.
E’ di sinistra, perché lo scopo non è quello di distribuire scatole di biscotti ammuffiti della Pia Opera Pontificia, e neppure quello di elargire 80 euro a persone che pure ne avrebbero bisogno.
E’ di sinistra perché Francesco non riduce la sua missione alla distribuzione di elemosine.
Non andrà a Lesbo come l’agente di commercio di una Compagnia delle opere buone, per ottenere contratti di conversione, cambi di casacca e promesse di fedeltà…
Il papa vuole semplicemente incontrare, a tu per tu, cuore a cuore, uomini e donne, non importa se di tutt’altra parrocchia, tutti appartenenti ad un’unica Umanità.
E’ di sinistra perché l’uomo, prima di un servizio, ha bisogno di un’attenzione.
Prima della carità ha bisogno dell’ascolto.
E’ di sinistra perché punta all’essenziale, che è la dignità dell’Uomo.
E’ di sinistra perché l’uomo è veramente libero non quando si sente servito, ma quando viene accolto.