Le morti bianche e il contratto

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 18 maggio 2018

Troppe vite di operai e di lavoratori sono appese a un filo, anzi a una corda, a un gancio, a una carrucola com’è stato per Angelo Fuggiano a Taranto. Una corda che si spezza, un gancio che non chiude, una carrucola che ti colpisce, perché, come hanno stabilito in via provvisoria le prime indagini, mancavano le condizioni di sicurezza. Come ha detto un suo amico, a Taranto si muore di malattia o si muore di lavoro. Morti ‘bianche’, che sono un vulnus alla civiltà di un popolo e di una nazione. E che oggi portano via un padre di 28 anni a due figli ancora piccini. L’impressione è che nessuno faccia nulla per impedire lo scempio: le autorità non vanno più nemmeno ai funerali per non incorrere in una contestazione. Però si continua a tagliare sulla sicurezza, sulle misure di prevenzione, sui tempi di lavorazione, sui ritmi, con turni spesso debilitanti. Lo si fa per recuperare risorse o profitti. E forse le morti sono persino messe in conto, come tragica evenienza, come effetto collaterale. Al più si scrivono norme restrittive che spesso restano lettera morta.

Mi chiedo, dunque, cosa dica la bozza del contratto di governo su questo tema, se le morti bianche vengano citate, se si trovino risorse per risparmiare vite umane, se si intenda salvare gente onesta e laboriosa. Al punto ‘13. Lavoro’ della bozza, in verità, non si dice proprio alcunché. Chissà, il tema non è di quelli che conquistano consensi: non si tagliano tasse né si elargiscono bonus o sgravi a questo o quello senza nulla a pretendere. C’è, allora, come un angolo buio nella nostra vita, come una nicchia, un pertugio dove le esistenze innocenti di molti come noi si spengono d’improvviso nelle ore di lavoro o cessano per una malattia contratta in azienda, un angolo che si illumina solo quando la cronaca vi penetra per la morte di qualcuno. Com’è stato il caso di Angelo, della sua famiglia, dei suoi bambini. Ma poi ritorna il buio, scende l’oblio, riprende il solito tran tran. Si firmano contratti di governo, si tratta, si confabula mentre pezzi di umanità onesta, operai, lavoratori, padri di famiglia soccombono.

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