Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Le cavallette renziane
Zingaretti ha fatto bene e forse fa ancora in tempo a salvare la sinistra nel PD, puntando a un nuova aggregazione. Quelli che lo stanno sottoponendo a stress da tempo, sono gli stessi che hanno fatto cadere il governo Conte: avevano in mente due colpi, uno subito (il Governo), l’altro con comodo, mediante logoramento. Ma questo non gli è riuscito, perché il segretario li ha anticipati nei tempi, costringendoli a rivedere i piani. La guerra di movimento non si fa rinserrati in trincea, ma combattendo a tutto campo. Questo è da quando si è insediato Draghi. E questo sarà nei prossimi mesi, con trincee e paletti ormai saltati. Ci sarà da combattere, e forse tanti culi di piombo del web, della comunicazione e dei salotti ne saranno inorriditi, ma è così.
Se va male, nasce un nuovo partito della sinistra pronto a ricomporre i cocci e le culture disperse. Se va bene, questo partito sarà persino grande. Non si parte da zero, ma dal Conte II, dalla svolta politica dei 5stelle, dalla consapevolezza che una strada è indicata, che un ‘popolo’ in qualche misura quel governo lo ha già raccolto attorno a sé. Il resto è compito della sinistra, se sarà capace di ridare un senso unitario al suo percorso, attorno ai suoi valori, ai suoi ideali, in rappresentanza di ultimi, penultimi, fragili e sfruttati. Non so se per molti è una buona o una cattiva notizia, ma ‘mo vi tocca pedalare. Anzi saltare molto più in alto dei renziani, che sono le cavallette dei nostri tempi. Una specie di piaga. Hic Rhodus hic salta, si diceva un tempo.