L’avanspettacolo della destra

per Gian Franco Ferraris

L’avanspettacolo della destra

Nel Paese in cui la Rai è occupata, il polo televisivo privato è in mano all’opposizione, i grandi giornali sono proprietà di editori impuri oppure si schierano come partiti nella “grande boucle” al gruzzolo europeo dei papeetisti e del “mondo delle imprese”, si è aperto un curioso dibattito (sugli stessi media televisivi e sulla stampa), in cui l’opposizione (quella che detiene il sistema televisivo quasi in toto) si domanda, stracciandosi le vesti, se la richiesta di prorogare lo stato d’emergenza (in un mondo globale in cui la pandemia ancora imperversa) non sia un gesto liberticida, autoritario, antidemocratico, insomma una cosa tipo il fascismo o giù di lì.

Sono gli stessi che dal Papeete chiedevano pieni poteri, o che vogliono elezioni anticipate da febbraio, o che sono fascisti e ne sono pure orgogliosi. Gli stessi che, se avessero guidato il Paese durante la crisi sanitaria, ci avrebbero fatto fare la fine del Brasile. Gli stessi che dicono che le mascherine ci imbavagliano. Gli stessi che queste cose (la deriva autoritaria del governo, la svolta liberticida, ecc.) le dicevano già prima del lockdown, pari pari. E che poi invocavano la chiusura e poi l’apertura, e poi ancora la chiusura, in termini opposti rispetto a quanto diceva il governo, del tutto spaesati o tanto per fare casino. Chiedo dunque agli italiani che danno loro ancora retta: ma non vi siete stancati di questi commedianti, che fanno politica come fosse avanspettacolo (con tutto il rispetto per l’avanspettacolo)?

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