Da decenni gli Armeni, gli scarsi 3 milioni in patria e i circa 10milioni della diaspora, aspettavano questo momento di Verità. Tutti i presidenti statunitensi, da Bush padre a Obama promettevano, in fase di campagna elettorale, di riconoscere il genocidio del popolo armeno perpetrato dai turchi dell’Impero Ottomano ma poi, una volta eletti, dimenticavano la parola data. Tutti fatalmente intimoriti da Erdogan, membro importante della NATO.
Ecco perché l’inaspettata mossa del neo Presidente Biden ci ha colto di sorpresa. RAI, Mediaset, SKYTG24 hanno diffuso la notizia il giorno stesso e numerose testate hanno dedicato ampio spazio alla coraggiosa sfida che la Casa bianca ha lanciato contro il Sultano, grande negazionista.
La realpolitik spesso riesce ad offuscare i fatti e a stabilire priorità difficili da digerire, ma quando, ogni tanto, qualcuno che conta (vedere Draghi che definisce un dittatore per quel che è, Papa Francesco che condanna indifferenze individuali e collettive…) dà voce a verità scomode, l’informazione, quella degna di tale missione, non può scegliere di fare finta di niente o peggio ancora di risultare censoria.
Eppure, così NON parlò TG LA7.
Fortuna vuole che l’Italia sia un Paese democratico, e quale giorno migliore del 25 aprile per ricordarcelo? A differenza di molte nazioni tristemente note per il numero di giornalisti incarcerati e perfino ammazzati, qui gli organi di informazione godono della massima libertà di scegliere le notizie da diffondere, la stessa libertà con la quale i cittadini possono commentare e, se ritengono, dissentire. Tuttavia, essendo quella di LA7 una scelta dura da comprendere, non posso non pormi qualche domanda.
Forse il Direttore Mentana, non in servizio il sabato e la domenica, ha deciso di tenere per sé la notizia e parlarne lunedì sera con, a sorpresa, una delle sue note maratone?
Non è mai troppo tardi per fare bella figura e, soprattutto, per rimediare ad una davvero pessima.