L’artificiale non è il perfetto incantesimo contemporaneo??
Qualcuno ricorderà nel “Ricavare Pane dalle pietre” una delle tentazioni degli Avversari di Cristo (Matteo, 4, 1-11).Il Tentatore dice: “Se hai forze divine, trasforma il minerale in pane, le pietre in pane!”. Replica Cristo: “Non di solo pane vive l’essere umano, ma di ciò che proviene dai Mondi spirituali”. Il Tentatore lo ammette, è certamente vero, ma sa anche molto bene che qui sulla Terra è impossibile alimentarsi solo di spirito. Quaggiù, mormora soddisfatto come Entità informata dei fatti e con la vista posta sul futuro, sarà sempre più necessario trasformare il minerale e il metallo in pane, convertirlo in alimento e soddisfare esigenze materiali. Esaminiamo da vari punti di vista questa sintesi fulminea racchiusa nelle parole: Pane dalle pietre. Così pronunciate, racchiudono una visione dai profondi significati e dall’attualità sconcertante.
E’ la ferrea necessità. E’ necessario “alimentarsi” e rendere la vita materiale possibile.
Ricavare il Pane dalle pietre ha il sapore di una profezia per i tempi presenti, e possiede almeno due significati. Ci si alimenta solo delle percezioni sensoriali, in primo luogo, si rimane incantati dalla materia ed identificati con essa. Inoltre, è davanti agli occhi la ubiqua diffusione dell’artificiale in tante forme. Non si avverte una sorta di pietrificazione dell’esistenza umana e l’irrigidimento del pensiero sempre più astratto e asfittico?
Il Pane naturalmente è anche simbolo del nutrimento essenziale e vitale, l’alimento dell’anima. Manco a dirsi, di alimento per l’anima abbiamo bisogno oggi quando per le sue leggi altrettanto ferree l’Evoluzione ci ha fatto scendere nella materia e ci ha messo in condizione di studiarla nei minimi dettagli, ma unilateralmente. Abbiamo raggiunto vette mai immaginabili nella Scienza e nelle tecnologie negli ultimi 4 secoli in un crescendo accelerato. Oggi l’alimento dell’anima va cercato attivamente, nella cultura che nutre, nella meditazione e nell’interiorità, in nuove forme di comunione e senso della Comunità. Il Pane è un simbolo sacro di fratellanza.
L’alimento dell’anima ha anche esso la sua ferrea necessità! E’ l’imperativo che ci spinge a comprendere il nostro essere qui ed ora, gli enigmi e i misteri dell’esistenza. Quanto si dice qui è perfettamente comprensibile perchè le nostre capacità sono mature per porci domande obbiettive, se ci decidessimo ad usarle e non fossimo indolenti. Non è per caso che siamo nati in un luogo determinato e nel nostro tempo, non è un caso che ci troviamo qui assistendo nel 2021 a tanti eventi che a dir poco ci incalzano.
Dovremmo allora indagare il fatto che ci serviamo sempre più delle “pietre” per nutrire i nostri pensieri e le nostre percezioni. Le “pietre” simboleggiano in primis il mondo esterno, il mondo dei sensi e il pensiero astratto. In secondo luogo, esse rappresentano proprio il minerale, la materia, la Terra e i suoi Regni, la cui devastazione e distruzione fa da supporto all’enorme diffusione degli artefatti e dell’artificiale che ci circonda come una seconda natura. Si spegne la vita, cresce a dismisura l’artificiale. Viviamo in una società in cui l’artificiale ha ormai superato la dimensione naturale. Viviamo, ci “nutriamo” e ci vestiamo di artificiale. Basta uno sguardo alle nostre case, al nostro abbigliamento, ai trasporti, ai farmaci, per strada, nei luoghi di lavoro, nelle città.
Abbiamo l’illuminazione artificiale, la neve artificiale, l’odore artificiale, i tessuti artificiali. L’inseminazione artificiale, l’arto artificiale, la fotosintesi artificiale. Ometto per brevità l’intelligenza artificiale e ramificazioni. La lista cresce ogni giorno. L’attuale modello di sviluppo è profondamente basato sull’artificiale e all’utilizzo di sostanze e artefatti estranei al sistema vivente. La nostra è divenuta una civiltà fossile, in tutti i sensi. Materie plastiche, vernici, gomme sintetiche, fibre tessili, agro farmaci, fertilizzanti chimici, medicine di sintesi, vaccini. E’ un dato oggettivo su cui meditare.
Ci sono anche gli invisibili ingranaggi della società elettromagnetica in cui ci troviamo immersi. Perché, se è vero che le applicazioni delle forze elettriche sono una inevitabile tappa evolutiva, è anche vero che esse hanno invaso a fondo il nostro ambiente fisico, lo spazio in cui svolgiamo le nostre vite, in un crescendo avvolgente. La radiazione elettromagnetica non è visibile in molti ranghi di frequenze. Questo fa sì che il solo accenno al tema generi certa indifferenza. L’inquinamento per polveri sottili, ossido di Azoto e di Carbonio, asbesto, rumore, conservanti, insetticidi e tanti altri agenti maligni sono stati bene o male smascherati, sono entrati nell’immaginario collettivo. Le tecnologie basate sull’energia elettromagnetica sono invece per noi un accettabile ambiente familiare, diffuse e pervasive le innumerevoli applicazioni, ci sembra una energia pulita ed innocente. Ma non è così. E’ capace di influire sulla nostra vita, anche di una forma perniciosa!
La civiltà tecnologica è cresciuta a dismisura, caratterizzata da una sempre più fantasmagorica materializzazione di idee. I dispositivi hanno effetti controllabili, sono progettati ad arte, con caratteristiche scritte in linguaggi scrupolosi e dettagliati.
Quanta energia spirituale viene convogliata nelle tecnologie! Quante forze sono state materializzate e cristallizzate per realizzare benefici materiali! Muovendo dal suo pensiero l’essere umano ha costruito i meccanismi, ha disegnato i circuiti, ha programmato le macchine, ha ideato farmaci e vaccini. Ha inserito il suo intelletto nei prodotti, ha fatto fluire il suo spirito nella materia. Si è ricavato il pane dalle pietre.
L’uso di tante forze ha significato tuttavia progresso spirituale? Non è cresciuta invece a dismisura l’illusione pertinace di essere circondati esclusivamente dalla materia nelle sue molteplici vesti, immersi in essa ed ad essa devoti? L’artificiale non è il perfetto incantesimo contemporaneo dal quale siamo ammaliati?
Il cittadino medio oggi considera con sospetto l’ideale, lo spirito e l’anima, e si chiede: che cosa c’è di buono in essi? Come mi aiutano a comprare i beni materiali? Allora si dispone ad assorbire dalla vita solo ciò che è visto come utile. Quello che non si può mangiare e usare è considerato senza utilità a meno che aiuti a mettere cibo in bocca e soddisfare istinti ed appetiti. E’ il depistaggio dello spirito!
Non importa il qualitativo, ma solo il quantum, il quantitativo, la statistica, la percentuale. Il principio essenziale e l’aspetto qualitativo vengono lasciati fuori. E’ un mondo che può essere solo misurato e pesato. Ciò non significa che la Scienza debba essere ignorata o posta di lato, nè che le tecnologie vadano negate e ripudiate a priori. Possiamo almeno osservare con obbiettività e comprendere che il ricavare il Pane dalle pietre si sta avverando sotto i nostri occhi..
E’ quello su cui dovremmo meditare in questi momenti, e comprendere che un enigmatico destino ci ha collocati qui ed ora nella comunità umana nella quale ci tocca operare e dove l’artificiale a trazione scientifica ci invade mentre lo accettiamo passivamente come si accetta un teorema indiscutibile.
Potremmo renderci conto che le nostre facoltà acquisite non le possediamo per circostanze fortuite; esse concordano con quello che la vita ci presenta ad ogni passo. In fondo, non siamo impreparati di fronte egli eventi, siamo in condizione di vedere ed affrontare il vortice della pandemia che ci investe. Abbiamo il diritto-dovere di informarci per comprendere e poter scegliere.
Detto ciò, voci dissidenti segnalano che la valutazione dell’impresa della medicina moderna e tecnologica sia compito e dovere di tutti i cittadini soggetti attivi e non più oggetti, nella consapevolezza che essi abbiano il diritto alla libertà di scelta e di informazione del loro rapporto con la salute. Affermano categoricamente che nessuno dovrebbe essere sottoposto a cure, terapie e quant’altro senza il suo consenso pieno. Aggiungo che il consenso è consapevolezza e quindi conoscenza.
Faccio solo un esempio sconcertante dell’artificiale che ci invade. Si aprono seri interrogativi sulla presenza del grafene* nei vaccini**. A questa presenza, già segnalata e da confermare, sarebbero imputabili i fenomeni da più parti osservati sull’attrazione esercitata su magneti avvicinati al braccio di chi è stato vaccinato, seppur possa sembrare a tutta prima incredibile***.
Non faccio ipotesi sulla funzione che questo composto artificiale abbia nei vaccini studiati, lo cito solo come un esempio di micro artefatto con proprietà elettromagnetiche che verrebbe inserito nel torrente sanguigno.
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Allora ci si sente presenti qui ed ora compiendo un disegno misterioso, per operare d’accordo con la rispettiva posizione nella comunità e nel possesso delle proprie facoltà.
Da questa comprensione può risultare un impulso delle proprie forze per agire. Da questo riconoscimento si può avanzare fino alla domanda: Perché mi tocca assistere? Vorrei trovare un senso a tutto ciò. Certo, è una meditazione da portare avanti nella tranquillità della casa, staccandoci per un tempo dalle ansie, dai timori, dalle comprensibili incertezze del momento che viviamo, come rappresentanti dell’Umanità intera afflitta da sconvolgimenti globali.
FILOTEO NICOLINI
Immagine: Campi elettromagnetici ed artefatti
*Il grafene è una struttura di strati singoli di carbonio prodotto dalla nanotecnologia con notevoli proprietà ottiche, termiche, meccaniche ed elettroniche, dalle vaste applicazioni. Introducendo irregolarità nel reticolo cristallino del grafene, è possibile anche magnetizzarlo. Secondo gli scienziati ulteriori ricerche potrebbero portare a breve all’impiego ed all’utilizzo del sofisticato grafene per la realizzazione di sensori magnetici, oppure di memorie.
**La notizia del 28 6 2021 è nata dall’Università di Almeira Spagna su quanto scoperto da due ricercatori spagnoli in uno studio microscopico su fiale di vaccino, che fornisce prove per la presenza di grafene. Le nanoparticelle di grafene trovate nei vaccini sarebbero magnetizzate. Leggo tra le conclusioni dello studio che lo studio microscopico del campione fornisce forti prove per la probabile presenza di derivati del grafene, sebbene la microscopia non fornisca prove conclusive. L’identificazione definitiva di grafene va corroborata da ulteriori studi e ricerche indipendenti su altri campioni.
*** Studio sull’elettromagnetismo delle persone vaccinate in Lussemburgo, condotto dal Forum Europeo per la vigilanza sui vaccini (EFVV).