Lanfranco Turci: Ricordo inedito e prezioso di Togliatti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Lanfranco Turci
IL RIGORE DEL PARTITO DI TOGLIATTI.
Ho deciso di partecipare anche io al ricordo del centenario della costituzione del PCI.
Pubblico qui la foto di una lettera inedita di Togliatti del 29 gennaio 1962. Quasi sessanta anni fa.
Prima una breve cronistoria:
Ero arrivato da Modena a Roma alla segreteria nazionale della FGCI da pochi mesi. Ero il tipico giovane compagno di provincia arrivato in un mondo politico molto più grande e sconosciuto, ignaro perfino ancora della mappatura stradale del centro di Roma.
Rino Serri allora segretario nazionale della FGCI mi dice:” Senti Turci, siccome domani abbiamo la riunione del Comitato Centrale e coincide con il 41° anniversario della nascita della FGCI, vai da Togliatti e chiedigli se può venire a fare un breve saluto alla nostra riunione”.
Giunto al bottegone e ammesso con qualche difficoltà alla segreteria di Togliatti, al famoso secondo piano, il segretario mi dice che Togliatti sta lavorando a casa sua alle Frattocchie e che, se voglio, posso scrivere due righe che gli faranno avere dal momento che stanno per portargli la posta.
In piedi improvviso una breve lettera con l’invito così come mi aveva detto Serri, precisando che, sapendo dei suoi molti impegni gli chiedevamo una breve partecipazione di 10/15 minuti.
Il pomeriggio stesso mi viene recapitata nella nostra sede di Via dei Frentani la risposta di Togliatti scritta a mano e in inchiostro verde, che qui vedete.
Mentre la leggevo diventavo rosso per la vergogna e capivo quale lezione di vita di partito c’era in quelle parole.
Parole dure in cui forse si poteva leggere anche la traccia della disciplina appresa a Mosca nei difficili anni del Comintern. Ma anche una lezione di rigore e di rispetto del partito cui si appartiene e per il proprio ruolo di dirigenti, (anche se solo in erba!).
Pensando alla politica di oggi:
Quam mutata ab illo tempore!
Trascrizione:
Caro compagno, mi rincresce di non poter accettare la tua proposta. Venire a una riunione, a cui poi non potrò partecipare, fare un saluto celebrativo di 10/15 minuti e poi venire via, è cosa, secondo me, non ammissibile. Un modo che non accetto di partecipare alla vita e al lavoro di organi dirigenti della importanza del vostro Com. centrale; qualcosa che sta tra il culto della personalità e l’offesa alle norme elementari e al costume del nostro lavoro. Tra l’altro io non sarei nemmeno capace di pronunciare siffatto saluto. Abbiate pazienza!
Fraternamente
Togliatti
29 genn. 62
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