di Alfredo Morganti – 22 gennaio 2016
Renzi dice che non ci sarà, alla fine, alcun partito della nazione. Contro ogni buon senso voglio credergli. Almeno per una ragione: lui nei partiti non crede affatto, sono straccetti da gettare via al primo segno di usura. Tant’è che li riduce a marchi di fabbrica, più i classici gazebo dove si fanno i selfie i ‘volontari’ da postare su facebook quale prova della loro presenza. Siamo in linea, quindi, con le ‘disintermediazioni’, di cui tanto si vaneggia: al posto dei lunghi iter burocratici tipici dei partiti (per Renzi è burocrazia pure mettersi in lista per intervenire ai dibattiti, fosse per lui farebbe parlare tutti all’unisono, che è più spicciativo), al posto dei noiosi congressi, si accede direttamente alle poltrone di vicepresidenti di commissione parlamentare. Basta col ‘vecchio’ partito, allora, si fa direttamente (smartissimo!) il ‘nuovo’ Governo della Nazione. Tutti sul carro e passa la paura.
Abbiamo, dunque e in un certo senso, la ‘quadra’: Verdini è dentro senza passare per il ‘via’ del PD, e accede direttamente ai posti di governo senza dover attaccare prima i manifesti in sezione e sporcarsi di colla. Una vera e propria ‘elezione’ al soglio, per la riconoscenza dovuta dopo i tanti salvataggi di questi mesi. Il PD non è stato nemmeno la scala attraverso cui salire sul tetto delle istituzioni. Non è più nemmeno quello. Ala, appunto, è ‘volata’ direttamente alle vicepresidenze, senza intermediazioni, senza intoppi burocratici, né dibattiti, né pareri dei circoli, né odiosi congressi. È stata una cosa molto, ma molto più smart delle vecchie liturgie. Una specie di ‘leopoldata’, una cosa così, fresca fresca, come un uovo appena raccolto,come lo schiocco delle dita, come un battito d’ali appunto, che purtroppo non provocherà nulla, nessun effetto nel corpo politico attorno. Sembra già digerito senza intermediazioni. E la medicina va giù liscia, senza storie e lacrimucce. Una Verdinipirina prima di andare a dormire e passa tutto, anche la sinistra.