La stoltezza del ‘voto utile’

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti, voto utile, Liberi e Uguali,

di Alfredo Morganti – 1 febbrio 2018

Lo si è visto in Sicilia. Polarizzare lo scontro va tutto a vantaggio di chi, della polarizzazione, ne fa un proprio cavallo di battaglia. Di chi confida nello scontro politico duro e senza mediazioni. Nella fattispecie il M5S. Insistere sul voto utile non è da meno. In special modo se si intende sottrarre voti a LeU, come fa il PD, adducendo che si tratterebbe di voti ‘inutili’, visto che non solo non confluirebbero nell’unico partito schierato contro i ‘populisti’, ma andrebbero addirittura a vantaggio di questi ultimi.

Ragionamento ridicolo, diciamo. Puntare a sottrarre voti con questo argomento a chi invece tenta di recuperare consensi all’astensione o di sottrarre sostegno ai 5stelle, è la stessa cosa che puntare tutto sulla polarizzazione dello scontro tra questi ultimi e il PD, riducendo a questo ‘asse’ tutto il senso possibile del confronto politico. La strategia del voto utile, dunque, ove funzionasse, scatenerebbe proprio la polarizzazione e la riduzione a ‘due’ del confronto. Scagliarsi contro le forze che lavorano al recupero dei voti finiti nel tritacarne dell’indifferenza o dell’antipolitica, legittimerebbe alla fin fine proprio quell’indifferenza e quella antipolitica. Nemmeno un’eterogenesi dei fini, ma una sciocchezza grossolana.

Vasco Errani oggi, su ‘Repubblica’, spiega questo concetto in modo sin troppo puntuale e quasi con tono accorato: «Altro che fare vincere i 5stelle, dice a Giovanna Casadio, noi siamo utili per sottrarre voti ai 5 stelle, partendo dalle risposte concrete ai problemi del lavoro, della sanità, dei diritti». Uno schema facile facile, che sta nell’ABC politica: puntare sulle politiche concrete per ridare fiducia, speranza, per tornare a rappresentare, per offrire una prospettiva a chi questa fiducia l’ha perduta e ha scelto l’immediatezza dell’indignazione o della rabbia al posto della riflessione e del confronto serio e partecipato sui contenuti. Ma dubito che i piddini possano capire. Sono troppo calati nel bunker del Capo e nei sofismi politici per intravedere il Paese che pure intenderebbero ‘salvare’ dai populismi. Sono troppo intenti a ‘flettere’ i meccanismi elettorali per trarne il maggior vantaggio possibile, piuttosto che aprire davvero un confronto sui contenuti. Sono troppo calati nel sogno renziano del partito della Nazione (feat. Berlusconi) per capire in che cosa consista davvero questa Nazione. E allora, un suggerimento a Errani mi sento di darlo. La prossima volta non usare degli argomenti verbali, per quanto evidenti, per spiegare a quegli scalmanati del Nazareno il meccanismo (perdente) del voto utile. Fagli un disegnino, anche in bianco e nero, anche un bozzetto, che magari capiscono più facilmente.

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