di Fausto Anderlini – 24 agosto 2018
Comunità di destino
Diciamoci una verità. Se oggi, quel che resta della sinistra è rimasto schiacciato sotto le macerie di un ponte genovese, dopo aver evitato di perire sotto i calcinacci del muro di Berlino, non è colpa del centro-sinistra. Il centro-sinistra, almeno fino alla fine dell’ulivo, non fu quella merda che si dice. Anzi !
Fece politiche adeguate al tempo, cercò, idea tutt’altro che balorda, una nuova frontiera fra pubblico e privato secondo un modello di società basata sul mercato, ma ostile al mercatismo e orientata a un welfare universalistico, ebbe un rapporto vitale con la Costituzione repubblicana e promosse la partecipazione politica, cercò di rendere compatibili, salvaguardandole, le istanze del proprio blocco sociale, operai, lavoro dipendente e ceti medi istituzionali, non dimenticando i poveri, pur tra limiti ed errori, ebbe una idea di società e un progetto per il paese, soprattutto plasmò una sensibilità culturale della quale vediamo oggi, con orrore, la devastazione.