La notizia di qualche giorno fa era che la Tesla di Musk messa in orbita solare era stata scambiata per un asteroide. Si tratta dell’auto elettrica montata sullo stadio superiore del razzo Falcon Heavy e lanciata nel 2018. Alla “guida” un manichino con tuta bianca detto Starman. Un artefatto in piena regola che dà l’immagine dell’ artificiale ormai pervasivo: si stima che la Tesla abbia percorso circa quattro miliardi di km nello spazio esteriore, orbitando nientemeno che il Sole! Immagino come le ore scorrano lente, uguali, tediose. Attraverso i vetri del parabrezza il manichino intravede il sole brillare, mentre nell’ abitacolo risuonano le canzoni della registrazione musicale. Per il suo ideatore, il progetto vorrebbe ispirare il pubblico sulla possibilità reale che qualcosa di nuovo accada nello spazio, in vista dell’ ambizioso programma di diffondere l’umanità terrestre sugli altri pianeti. Lo spot pubblicitario e’ quello di colonizzare lo spazio esteriore e di insediamenti umani. Certamente una operazione di marketing e una dimostrazione di potenza!
Cosa dire di questa ambientazione futuribile e di questo immaginario tecnologico spinto a oltranza?
Lasciamo la parola alla colossale Sfinge di Gizeh, scolpita nella roccia e coricata sulle gialle sabbie del deserto. Essa interroga i viandanti da tempi immemorabili, depositaria di una saggezza antica che procede da altre facoltà, diverse dalla scienza attuale. Si dirige così a ELON MUSK che sta visitando la sua filiale Space X nell’ Egitto.
“ Guardami, io sono la Sfinge, dalla faccia di un Dio e il corpo di bestia alata e ruggente. Chi sei tu? Da dove vieni? E dove vai? Sei emerso dal fango della Terra o discendi dal disco radiante di questo Sole che nasce dietro le montagne? Io sono uno degli Archetipi eterni, e mi e’ concesso con la mia presenza rivolgermi così a te, uomo effimero, ombra fugace. Cerca e verifica, in te esiste l’ effimero e l’eterno. Non servirti del primo se non per sviluppare il secondo”.
Ma la domanda irrita e perturba il Nostro, che esclama:” Sfinge eterna, la tua vecchia domanda e’ stupida e vana. Non esiste nessun Dio. E se esistesse in una lontana regione inaccessibile ai miei sensi, non voglio sapere nulla. Gli Dei sono morti. Non c’è nessun Dio supremo, né causa prima. L’unico che esiste e’ un continuo corrente di fenomeni che si susseguono nell’universo che vedo e tocco. Sfinge ingannatrice, tormento di saggi, spavento delle moltitudini, io non ti temo. Scappo ai tuoi artigli. Mi chiamo volontà di potenza, ragione, analisi, e tutto si inclina davanti al mio potere. Sono il tuo padrone e la tua presenza è inutile. Scompari nella sabbia! Sei un fantasma e un simulacro del passato, lasciami agire!”
Così risponde MUSK, il superuomo trionfante, mentre si contempla nello specchio della scienza. Ma retrocede spaventato, perché vede l’immagine di un gorilla peloso e dal viso sporgente che lo saluta, quale lontano progenitore secondo la scienza. Davanti a questa visione, umiliato, si sente allora schiavo della materia.
La Sfinge, sbollita l’ indignazione iniziale e ora mossa a pietà, per spiegargli come stanno realmente le cose, gli dice : Sei asservito a una influenza che ti domina, senza esserne cosciente. Hai in te una seconda natura ibrida di uomo-macchina. Sei allettato dall’egoismo e la vanità.
E poi gli sussurra che c’è sempre speranza di ravvedimento, se abbandona gesti e dichiarazioni come se fosse un profeta, e poi i nazionalismi, le soluzioni ideologiche, le collusioni tra tecnologia e capitale.
Il Re e’ nudo, dovremmo dire, non fingiamo di non vedere la verità palese per adulazione e compiacimento nei confronti del potere.
Filoteo Nicolini
(Ispirato a una visione di Eduard Shure)
Immagine: Sfinge di Gizeh