Fonte: www.areapolitica.it
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di Andrea Colli – 6 giugno 2017
L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia da mesi è stato il candidato di una sinistra alleata dello stesso Pd renziano. Oggi questa ipotesi è tramontata del tutto grazie all’accordo elettorale tra Berlusconi e Renzi sul falso proporzionale tedesco e Pisapia da filorenziano è diventato, ma guarda un po’, il possibile federatore di una Cosa che assomiglia parecchio all’ulivismo. E qui si arriva a tutte le ambiguità legate alla figura dominante di Pisapia. In vista della manifestazione del primo luglio, l’ex sindaco di Milano si è pronunciato con nettezza contro Renzi e le future larghe intese tra il Pd e Forza Italia. Ma sono in tanti (con ragione) a non fidarsi di quello che fino a poco fa veniva persino indicato come un socio primario renziano, essendo uno dei molti che con il loro Si al referendum del 4 dicembre avrebbero approvato il disastro della riforma costituzionale Renzi-Boschi.
Quindi tutto ciò fa nascere dei fondati sospetti che l’operazione Pisapia sia solo un tentativo già perdente in partenza e già bocciato dalla storia della sinistra per l’inefficacia dei listoni che hanno portato solo sconfitte. Quindi che fare di fronte a questa prospettiva di fallimento?
Se il mettere insieme tutto il ceto politico itinerante della sinistra-centro è impensabile, perché non costruire una piattaforma politica, civica e di sinistra, che voglia favorire una nuova rappresentanza e con questo chiamare le italiane e gli italiani a votare? Questa è la proposta di Anna Falcone, vicepresidente Comitato per il No alla riforma costituzionale e Tomaso Montanari, presidente di Libertà e Giustizia che oggi, con un dettagliato articolo uscito sul Fatto, presentano ai cittadini.
“Vogliamo che sia chiaro fin da ora, dichiarano Falcone e Montanari: noi non ci stiamo candidando a guidarla. Anzi, non ci stiamo candidando a nulla: anche perché le candidature devono essere scelte dagli elettori. Ma in un momento in cui gli schemi della politica italiana sembrano sul punto di ripetersi immutabili, e immutabilmente incapaci di generare giustizia ed eguaglianza, sentiamo –a titolo personale, e senza coinvolgere nessuna delle associazioni o dei comitati di cui facciamo parte – la responsabilità di fare questa proposta. L’unica adeguata a questo momento cruciale. Perché una sinistra di popolo non può che rinascere dal popolo. Invitiamo a riunirsi a Roma il prossimo 18 giugno tutti coloro che si riconoscono in questi valori, e vogliono avviare insieme questo processo.”
Noi di Areapolitica non possiamo che essere d’accordo con questa proposta e invitiamo tutto il popolo della sinistra a non confondersi con i falsi federatori che ci porterebbero a una sicura sconfitta.
Ultima ora: la risposta di Pippo Civati e Nicola Fratoianni è stata immediata: “Ci siamo”.
2 commenti
Complimenti, Renzi, Berlusconi, Grillo ci sparano addosso e voi “compagni inutili” vi sparate addosso
Non chiudiamoci dentro i confini della “SINISTRA”, ma restiamo EVIDENTEMENTE APERTI ad accogliere ogni Cittadino elettore che desideri un CAMBIAMENTO dell’offerta politica, anche se non ancora pronto ad accomodarsi sotto quella insegna che si porta addosso una storia controversa.
Non è indispensabile definirsi “SINISTRA” per essere orientati al Bene Comune. Più importante dell'”Etichetta” è la qualità dell’offerta e la dimensione necessaria e più facilmente raggiungibile per CAMBIARE IL FUTURO..
Fare riferimento alla Costituzione sarebbe un invito universale: Area, Coalizione, Assemblea, o simili “… PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE e darebbe immediatamente l’idea del programma, del mezzo per realizzarlo, del fine a cui si mira.
Paolo Barbieri