di Alfredo Morganti – 22 febbraio 2018
Le parole sono importanti, ha detto Nanni Moretti. In politica ancor di più. Oggi ‘Repubblica’ titola: “Napolitano tifa Gentiloni”. Espressione brutta, volgare per dire che l’ex Presidente giudica positivamente l’attuale premier. Succede quando la politica si dirada e al suo posto subentra un gergo da stadi, anzi da partita in diretta tv, con pizza, birra e rutto libero à la Fantozzi. Fino a pochi anni fa si sarebbe detto “l’endorsement di Napolitano per Gentiloni”, una cosa americana insomma, del Kansas City. All right? All right.
In fondo, l’America, il calcio e i media hanno ribaltato linguisticamente la bella politica fatta di letture, discorsi parlamentari, dibattiti appassionati, comizi in piazza, grandi leader, autorevolezza, fiducia politica e istituzionale, partiti. Oggi è tutta una questione di ‘discesa in campo’ e di ‘servire la punta’, che tanto, poi, in goal ci va lui. Nostalgia? Macché. È solo per dire che se la sinistra è retrocessa in serie B una ragione dovrà pur esserci. Pessimo calciomercato, punta poco prolifica, grandi giocatori in panchina, allenatori incapaci, idee calcistiche zero, difesa ballerina, poco pubblico sugli spalti e costante ricerca dell’episodio e della melina nella totale mancanza di gioco. Visto che si capiscono ormai solo le metafore pallonare, mi adeguo. Ma il giorno che il pallone si sgonfierà del tutto, saranno cavoli.
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Ecco ” La Repubblica”
Napolitano lancia Gentiloni: “Essenziale per la governabilità”
“Paolo Gentiloni è divenuto punto essenziale di riferimento per il futuro prossimo e non solo nel breve periodo della governabilità e della stabilità politica dell’Italia”. Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano alla consegna al premier del premio Ispi, istituito in ricordo dell’ambasciatore Boris Biancheri. Napolitano ha poi sottolineato le “doti decisive” del presidente del Consiglio: “Un’attitudine all’ascolto e al dialogo e uno spirito di ricerca senza preclusioni da ministro degli Esteri e poi da presidente del Consiglio”.
Non più di quattro giorni fa a sostenere pubblicamente Paolo Gentiloni era stato Romano Prodi: da una parte l’ex presidente del Consiglio ha rivelato di non votare Pd ma la lista collegata di centrosinistra ‘Insieme’, dall’altra ha investito, di fatto, il premier Paolo Gentiloni come il più adatto a guidare l’Italia “in un momento difficile, in cui abbiamo bisogno di mostrare un Paese sereno, con idee chiare, che riconosce propri limiti e i propri meriti in Europa e ricostruisce il suo ruolo. Un’Italia che vogliamo sana forte vigorosa”.