La morte di Aleksej Navalny puzza lontano un miglio di omicidio di Stato e conferma la natura liberticida del regime di Putin.

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Ida Dominijanni
Che sia dovuta ad avvelenamento o a sfinimento, la morte di Aleksej Navalny puzza lontano un miglio di omicidio di Stato e conferma la natura liberticida del regime di Putin. Punto.
A capo. Poi discutiamo di che cos’era politicamente Navalny. E magari anche di quanto si assomiglino in Russia e in Occidente i populismi patriottici e anti-casta. Ma solo poi.

Russia. Cosa sappiamo finora della morte di Navalny

da Avvenire

Secondo Novaya Gazeta Europa il corpo di Alexei Navalny, il più importante nemico interno del presidente russo Vladimir Putin che si stava scontando una pena di 30 anni nella prigione artica, si trova nell’obitorio dell’ospedale distrettuale di Salekhard, in Siberia.

Alla madre di Alexei Navalny e ai suoi avvocati, però, non è stato permesso di entrare all’obitorio di Salekhard, in Russia, ha scritto su X, l’ex Twitter, la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh.
«Uno degli avvocati è stato letteralmente cacciato», ha affermato Yarmysh, aggiungendo che il personale dell’obitorio non ha voluto rispondere a una domanda su dove fosse il corpo di Navalny.

Su come sia morto Navalny non c’è chiarezza da parte delle autorità russe. La sua morte è stata annunciata dal servizio penitenziario federale del distretto autonomo di Yamalo-Nenets. La moglie di Navalny, Yulia, parlando a Monaco, poche ore dopo l’annuncio, ha detto che non sapeva se credere o meno alla notizia a causa di quelle che secondo lei erano bugie della Russia. Le autorità del Cremlimo hanno fatto sapere che Navalny è crollato dopo una passeggiata nella colonia penale di Polar Wolf, dove stava scontando una pena di trenta anni dopo anni di persecuzione, tra cui anche il caso di l’avvelenamento con un agente nervino in Siberia nel 2020.

Non ci sono notizie certe sull’autopsia e sulle condizioni del corpo di Navalny. Una fonte citata da Novaya Gazeta ha affermato che la salma di Alexei Navalny si trova all’obitorio dell’ospedale di Salekhard e che sul corpo sono stati individuati lividi forse provocati da convulsioni e uno compatibile con il massaggio cardiaco. «Tali lividi – secondo la fonte di Novaya Gazeta – appaiono in seguito a convulsioni. La persona è scossa da convulsioni, cercano di trattenerla e così compaiono i segni. Hanno detto che ha un livido sul petto. E’ qualcosa che appare per un massaggio cardiaco. Vale a dire che hanno cercato di rianimarlo ma è morto, molto probabilmente per arresto cardiaco. Ma sulla causa dell’arresto nessuno dice niente».

A Bruxelles la moglie di Navalny con i ministri degli Esteri dell’Ue

La vedova di Alexei Navalny, invece, oggi è a Bruxelles assieme ai ministri degli Esteri dell’Ue a Bruxelles, pochi giorni prima del triste anniversario dell’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina.
Yulia Navalnaya ha dichiarato venerdì a Monaco, in un incontro di leader occidentali, diplomatici e altri funzionari, che Putin e i suoi alleati si assumeranno la responsabilità «per quello che hanno fatto al nostro Paese, alla mia famiglia, a mio marito».
È stato il presidente dei colloqui dei 27 ministri degli Esteri del blocco, il capo della politica estera, Josep Borrell ad annunciare la visita di Navalnaya, affermando che l’incontro metterà in risalto «il sostegno a chi combatte per la libertà in Russia e onorerà la memoria di Alexei Navalny». Navalnaya ha invitato la comunità internazionale a «unirsi e sconfiggere questo regime malvagio e terrificante». Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che partecipa al consiglio Affari esteri Ue, le parole di Navalnaya «ci faranno sentire la minaccia che pesa sui cittadini russi e su ogni regione della nostra Europa», dove «la violenza, la brutalità e la guerra sono state restituite in modo vergognoso e irresponsabile».

A Bruxelles i ministri dovrebbero discutere del sostegno militare all’Ucraina e di quale sarebbe il 13° pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca da quando ha scatenato un’invasione su vasta scala del suo vicino il 24 febbraio 2022.

L’incontro avviene in un momento in cui gli Stati Uniti faticano a trovare un accordo su maggiori aiuti all’Ucraina e molti in Europa si sentono sempre più preoccupati per le prospettive del ritorno al potere di Donald Trump, un ex presidente degli Stati Uniti sprezzante nei confronti della NATO.
All’interno dell’UE, la Germania ha bloccato la ricostituzione di un fondo militare utilizzato per rifornire l’Ucraina, affermando che Berlino stava contribuendo troppo rispetto agli altri membri. L’Ungheria ha finora rifiutato di sostenere le nuove sanzioni proposte contro Mosca, che inserirebbe nella lista nera quasi 200 aziende e individui – inclusi alcuni al di fuori della Russia – ritenuti coinvolti nella guerra o nell’aggiramento delle restrizioni commerciali già esistenti. Budapest, dove il primo ministro Viktor Orban si dice «orgoglioso» dei suoi contatti con il Cremlino, ha bloccato molti dei precedenti cicli di sanzioni, così come gli accordi dell’Ue sull’assistenza finanziaria a Kiev. Tali mosse richiedono il sostegno unanime di tutti gli stati dell’Ue.
L’Ue dovrà coordinarsi anche con Washington e Londra.

 

In seguito all'annuncio della morte di Navalny le manifestazioni a Berlino

In seguito all’annuncio della morte di Navalny le manifestazioni a Berlino – Reuters

 

Anche in Italia una fiaccolata in memoria di Navalny

 

A Mosca e in tante capitali europee i fiori stanno diventando un simbolo delle commemorazioni dopo l’annuncio della morte dell’oppositore russo, detenuto in una remota colonia penale al di là del Circolo polare artico.

Nessun simbolo di partito a Roma, dove la politica si prepara a rendere omaggio a Alexei Navalny, aderendo senza eccezioni a questa manifestazione. Anche se si troveranno a condividere piazza del Campidoglio esponenti con sensibilità decisamente diverse rispetto a quanto accade in Russia e in Ucraina. Il primo ad auspicare di primo mattino «una grande manifestazione nazionale» di tutti per la morte di Aleksej Navalny, «per fermare il regime di Putin che lo ha ucciso» è stato il senatore dem Filippo Sensi.

Una fiaccolata unitaria lunedì al tramonto nella piazza del Campidoglio romano, come già mille piazze nel mondo e nella stessa Russia. Prima Azione di Carlo Calenda, ha lanciato su X l’iniziativa. Poi a una a una si sono unite tutte le forze politiche, nessuna esclusa.

Elly Schlein, ha detto che «il Pd c’è». Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati, che alla fiaccolata andranno senza bandiere per onorare la tragica morte di Navalny. E poi ancora i M5s di Giuseppe Conte, Avs e i renziani di Italia Viva, che si piccano di ricordare di aver iniziato a manifestare con Più Europa fin da domenica, davanti all’ambasciata russa. A onorare l’eroismo del dissidente russo anche la Lega di Matteo Salvini, che ha aderito per ultima.

 

I fiori stanno diventando un simbolo delle commemorazioni per la morte di Navalny. Anche a Milano dove «una dozzina di persone» che ne hanno deposti sotto la targa di Anna Politkovskaya «si sono trovati lì degli agenti che le hanno identificate», ha denunciato sui social il senatore del Pd Filippo Sensi, annunciando un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Chiederemo conto di che Paese siamo».

 

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