La minoranza silenziosa

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

di Alfredo Morganti – 5 maggio 2015

Sintetizzo. Con l’Italicum governerà una minoranza, alla quale si concederà il lusso di un vantaggio abissale di seggi su tutti gli altri concorrenti. Il premier diventerà un dominus col tallone di ferro pigiato sul Parlamento (o quel che ne resterà). Non ci sarà più bipolarismo, ma un ‘signore’ centrale e tanti ‘valvassini’ attorno, pronti a commerciare attorno a qualche briciola di potere. Non bisognerà attendere la sera delle elezioni per conoscere il vincitore, perché, sapendo la naturale disposizione italiana ad acconciarsi attorno al capo ventennale di turno, le quote di Lottomatica saranno solo sulla possibilità o meno che il Partito Unico della Nazione raggiunga o meno il quorum del 40% oppure si vada a ballottaggio con qualche cespuglio.

Trattasi, in effetti, di minoranza silenziosa. Nel senso che questo manipolo di postdemocratici raccolti attorno a Renzi si è assiepato attorno al trono come le formiche rosse. Certo, sbraitando un po’, rottamando qua e là, con gesti da gradasso, con abbastanza maleducazione. Ma zitta zitta, in fin de’ conti, e senza troppi allarmi. Perché pochi ancora si rendono conto del prezzo politico e democratico che pagheremo a fronte della leggerezza e della levità con cui si sta manomettendo l’assetto istituzionale dello Stato (e prima ancora quello sociale col Jobs Act). Una rivoluzione in punta di piedi ma fragorosa, da stivali impegnati in una marcia su Roma, nel miglior stile della bislacche classi dirigenti italiane quando avviano le loro rivoluzioni passive, che ci coinvolgono da comparse facendoci credere, invece, che il copione sia stato scritto proprio per noi.

Io credo che alla destra italiana, ai borghesi che siedono nei consigli di amministrazione, a chi vive nel lusso e razzola in borsa, tutto ciò non paia nemmeno vero. E tema persino di svegliarsi da un bel sogno. Il lavoro sporco di mettere nell’angolo la sinistra è stato svolto così bene da Renzi (col sostegno della sinistra stessa), che credo stiano già stimando i tempi per riprendere in pugno la situazione in via diretta, e scansare il fiorentino dallo scranno. È sicuro, è certo che, quando Renzi cadrà, sarà proprio la destra a fare banco, e a raccogliere i frutti del cumulo di ideologia neoliberista, individualismo sfrenato, neutralizzazione della politica e delle istituzioni rappresentative, nonché atteggiamenti gradassi sparsi in questi anni a pienissime mani. Sarà come segnare un gol a porta vuota (tanto per restare nell’alveo delle metafore calcistiche renzo-berlusconiane), dopo un magnifico assist offerto da Renzi stesso e dalla sua squadra. Troppo facile, si diranno i goleador dei padroni. Non è che c’è il trucco?, si domanderanno ansiosi guardandosi attorno. Ma no, no, tranquilli, è tutto vero. Datevi un pizzicotto e vedrete. Avete già stravinto, mentre a noi tocca l’ennesima traversata del deserto. Tipico.

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